BROLO –  “Palestina Libera”, uno striscione sullo scoglio che ancora una volta diventa simbolo di passione e identità
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BROLO –  “Palestina Libera”, uno striscione sullo scoglio che ancora una volta diventa simbolo di passione e identità

SULLO SCOGLIO DI BROLO UN URLO DI LIBERTÀ: “PALESTINA LIBERA”

Questa domenica di giugno, segnata da un referendum e attraversata dalle voci, forti, che si sono alzate dalla piazza di Roma contro il genocidio del popolo palestinese, ha visto anche un altro gesto, forse silenzioso ma altrettanto potente. A Brolo lo scoglio – quel baluardo di pietra che si staglia a pochi metri dalla spiaggia – è diventato palcoscenico di coscienza.

Questa mattina, uno striscione con la scritta “Palestina Libera” è stato issato con forza su quella roccia. Un gesto che ha subito catturato sguardi, anime e attenzione. Chi passava, chi scattava una foto, chi la condivideva: in pochi istanti l’immagine ha fatto il giro del web. Non era solo un telo, non solo una scritta. Era una dichiarazione.

Un urlo silenzioso, tra le onde del mare e le onde dell’indignazione globale, che oggi attraversano città e cuori in tutto il mondo.

Anche Brolo ha parlato, dicendo la sua sull’eccidio di Gaza, sulle atrocità che continuano a macchiare la terra di Palestina. E lo ha fatto con semplicità e coraggio, con uno striscione che ha cinto lo scoglio.

RIMOSSO, MA NON CANCELLATO

La forza del messaggio, però, non è piacuta a tutti. Dopo poche ore, mani solerti, frettolosamente ligie al “decoro” – hanno rimosso lo striscione. Ma il gesto era stato già compiuto. Le immagini restano, l’eco si è diffusa.

Il “danno” – per chi lo considera tale – era fatto. Il messaggio non si poteva più zittire.

QUELLO SCOGLIO, CUSTODE DI MEMORIE E LOTTE

Non è la prima volta che quello scoglio, apparentemente inerte, diventa voce.

Nel tempo è stato molto più di una semplice roccia battuta dalle onde.

È stato teatro di eventi culturali e sociali: come quella dedicata all’emigrazione di siciliani in america durante un’edizione di “Marevigliosa”, alla fotografia umanista e potente di Lorenzo Cassarà, che lo ha trasformato in zattera di identità, dolore e speranza, vincendo un premio internazionale. Lì, si è parlato di Ucraina sotto le bombe, lì si è detto no alle trivellazioni, lì si è costruita un’idea di Brolo come punto d’incontro di civiltà e sentimenti, lì. sullo scoglio, si erge il Cristo degli abbissi che ogni estate, da decenni, benedice  e protegge chi va per mare.

UN SIMBOLO POPOLARE, UN ATTO CIVILE

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Levare uno striscione non può cancellare tutto questo.

Ciò che si prova, ciò che si crede, non lo si stacca con una fune o con un ordine. È radicato nella comunità, nei giovani, nei liberi pensatori, in chi crede che la cultura non sia neutra e che la libertà di espressione non abbia confini. Brolo, che molti potrebbero considerare un semplice angolo quieto di Sicilia, dimostra così di essere parte viva e attiva del mondo, partecipe del suo dolore e delle sue lotte. Non basta una rimozione a spegnere un’urgenza.

Oggi, lo scoglio è tornato crocevia di energie. Un luogo che ha visto passare mille storie, mille emozioni, e che oggi diventa di nuovo simbolo.

Simbolo di una solidarietà che viaggia oltre le frontiere, di un’identità civile che si afferma tra mare e pietra.

Il telo non è più lì, ma ciò che rappresentava continua a vivere, tra le onde, nei cuori e nei ricordi. E Brolo, ancora una volta, scrive la sua pagina di partecipazione, giustizia e speranza.

Palestina Libera.

Anche da qui. Anche dallo scoglio di Brolo. Anche oggi.

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8 Giugno 2025

Autore:

redazione


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