«Un segnale di pace, non di provocazione»
“Mi è sembrata la cosa giusta da fare”.
Questa mattina, di buon’ora, la bandiera della Palestina è tornata a sventolare sullo scoglio al largo della costa di Brolo. A rimetterla al suo posto, con un gesto silenzioso ma carico di significato, è stato uno sportivo appassionato di snorkeling, che verso le 6:30 era già in acqua “Mi è sembrata la cosa giusta da fare”.
Nei giorni scorsi, quella stessa bandiera era stata rimossa in tutta fretta, poco prima del passaggio della processione della Madonna del Mare, e lasciata abbandonata sullo scoglio.
La sua presenza — come la sua assenza — aveva suscitato commenti e discussioni, ma anche un senso diffuso di disagio di fronte alla sofferenza che oggi segna la Striscia di Gaza.
Antonino, sensibile ed attento, ci ha messo la faccia, Lui è l’autore del gesto, dopo aver accompagnato la figlia, era intento a fare sport ed ha spiegato così la sua scelta:
«Stamattina, di buon mattino, ho deciso di rimetterla. Mi è sembrata la cosa giusta da fare: per la pace, per chi soffre e anche per chi quella bandiera l’aveva voluta lì come simbolo. Penso che sia giusto rispettare anche questa volontà. Non è un gesto contro nessuno, ma a favore di chi oggi non ha voce».
«Cristo dei palestinesi»
La vicenda ha ispirato anche una riflessione di padre Enzo Caruso, parroco della comunità, che sui social ha scelto di commentare non tanto la dinamica del “togliere” o “rimettere” la bandiera, quanto il significato profondo che quel segno può avere in un contesto di fede.
«Non avevo capito nulla della bandiera esposta. L’ho letto solo sui social e non so chi l’abbia messa né chi l’abbia tolta. Non ho avvertito alcun clima di ideologia aggressiva attorno al gesto, come a volte può accadere. Mi sarebbe piaciuto passare, con la barca accanto alla statua del Cristo, davanti a quel segno. D’altra parte, quando parliamo di “Cristo degli Abissi”, quale abisso è più profondo di quello di chi pianifica e attua la distruzione sistematica di un popolo? Gesù di Nazareth è forse rimasto solo “di Nazareth”, o non è forse divenuto, sulla solitudine della croce, Gesù dei palestinesi, Gesù di Damasco, di Kiev, dei desaparecidos, delle baraccopoli, dei reietti della terra?».
Padre Enzo ha anche rilanciato una proposta concreta: promuovere un’iniziativa condivisa con cittadini, parrocchia, associazioni e amministrazione comunale per dare un segnale corale di pace, magari proprio attraverso una processione in mare davanti alla statua del Cristo e alla bandiera sullo scoglio.
Sui social: «La fede non è indifferente al dolore»
Il dibattito che si è acceso sui social ha trovato un filo comune in un auspicio unanime: che a rimettere la bandiera, questa volta in modo ufficiale, possa essere proprio la comunità cristiana locale, come segno di compassione e di vicinanza ai sofferenti di ogni latitudine.
«Sarebbe bellissimo se a riporla nuovamente fosse proprio lei, la Chiesa! Un gesto che direbbe: “La fede non è indifferente al dolore.” Che mostrerebbe che la Chiesa può essere voce, non solo rifugio. E che ricorderebbe che la compassione non si misura in silenzi, ma in scelte coraggiose», scrive un utente.
E ancora:
«In un tempo in cui la neutralità viene usata per cancellare, un parroco che ri-espone quella bandiera sarebbe un atto di pace attiva, non di provocazione. Sarebbe come dire: “Io vedo. Io ascolto. Io non mi volto”».
Un segnale che guarda oltre il mare
Il gesto semplice ma simbolico compiuto questa mattina racconta più di mille parole.
Su quello scoglio, tra cielo e mare, la bandiera della Palestina torna a ricordare che c’è un popolo che soffre e una comunità, qui a Brolo, che non vuole restare indifferente. Il mare, che divide ma anche unisce, diventa così teatro di un messaggio universale: non ci può essere pace senza giustizia, e non ci può essere giustizia senza solidarietà.
E c’è chi, come Michelangelo Gaglio, un intellettuale dalla schiena dritta, si chiede che sarebbe opportuno sapere chi ha dato l’ordine di levare quel simbolo, sia la prima che la seconda volta, Riferendosi non all’esecutore materiale del gesto, ma a chi ha impartito l’ordine. Anche questo, nella libertà di scelta, sarebbe un bel passo avanti di chiarezza e trasparenza.
da leggere
BROLO – Lo scoglio “parla” ancora: torna la bandiera palestinese e questa volta resta di più