Perchè qualsiasi tifoso giallorosso all’80’, sotto 1-0 per il gol su rigore di Guidone al 45′, avrebbe firmato per un pareggio. Ma si sa le partite durano 90 minuti e cosi può succedere che tra l’81’ e l’83’ il Messina prima pareggia con Chiarìa e poi getta alle ortiche il successo fallendo con Corona un calcio di rigore. Pareggio comunque meritato per i ragazzi Catalano che, dopo un primo tempo opaco, nella ripresa gettano sul campo cuore e orgoglio. Sarebbe stato veramente difficile digerire l’ennesimo KO anche al cospetto di una prestazione positiva. Per questa trasferta in terra abbruzzese Catalano si affida all’ennesimo cambio di modulo schierando un 3-5-2, indietreggiando Guadalupi sulla linea dei centrocampisti con i recuperati Chiarìa e Costa Ferreira in avanti: Corona e Lasagna in panchina, Parachì e Bolzan in tribuna, Silvestri squalificato e Maiorano ancora fermo ai box. I teatini vogliono subito far dimenticare ai propri sostenitori la sfortunata sconfitta di Teramo nel derby di domenica scorsa, e all’8′ sfiorano il vantaggio con Guidone che scatta sul limite del fuorigioco ma, ormai da solo davanti a Lagomarsini, si fa ipnotizzare dall’estremo difensore peloritano. Al 17′ il Messina si fa vedere dalle parti di Robertiello con Costa Ferreira che impegna il portiere neroverde con un sinistro forte ma centrale. Il Chieti non si scompone e sfiora il vantaggio per due volte in 60 secondi, prima con Guidone che, dopo una bel velo di Cinque, riesce a calciare dal cuore dell’area di rigore ma la sua conclusione è centrale. Al 20′ dopo un bel cross di Turi dalla sinistra, Cinque salta più in alto di tutti ma la sua inzuccata viene respinta da Lagomarsini che si conferma il migliore dei suoi in questo avvio di match. Questi episodi fanno capire come sia la squadra di Di Meo a fare la partita al cospetto di un Messina timido che, soprattutto sugli esterni, non riesce a trovare le giuste contromisure agli avversari. E’ ancora una volta il finale di tempo a risultare fatale al Messina: al 45′ errato retropassaggio di Guadalupi per Cucinotta, Guidone in area ruba il tempo a Scoponi, che sembrava in vantaggio sul pallone, e viene toccato dal difensore argentino del Messina, il Sig. Boggi di Salerno concede la massima punizione. Dal dischetto si presenta lo stesso Guidone che batte Lagomarsini per il meritato vantaggio dei teatini. Nell’intervallo Catalano rivoluziona la squadra inserendo Corona per Piovì e Quintoni per Scoponi. Al 57′ Costa Ferreira ruba palla a Turi e dal fondo mette i brividi a Robertiello con un tiro cross velenoso. Nella ripresa il Messina è più volenteroso, meno timido e occupa stabilmente la metà campo avversaria, ma le occasioni stentano ad arrivare anche per merito di un Chieti solido e ben messo in campo. Al 69′ contropiede da destra di Costa Ferreira che trova dal lato opposto Corona che impatta sul pallone ma la sua conclusione termina sul fondo. All’81’ il Messina trova il meritato pareggio grazie a Chiarìa che di testa batte Robertiello dopo un cross di Costa Ferreira. Per l’attaccante di Cernusco sul Naviglio è il secondo centro in campionato. Dopo 120 secondi il Messina ha la chance per passare in vantaggio: dopo un calcio d’angolo corto Costa Ferreira da destra punta Berardino che lo stende appena dentro l’area, Boggi concede il secondo penalty di giornata. Dal dischetto si presenta Corona che si fa ipnotizzareda Robertiello fallendo l’occasione per il 2-1. All89′ ancora Messina vicino al colpo del KO prima con Lasagna che dentro l’area calcia al volo ma viene murato da un difensore neroverde, l’azione prosegue e Quintoni con un traversone basso serve un cioccolatino che nè Costa Ferreira nè Chiarìa insaccano. Al 92 il Messina rimane in 10 per l’espulsione diretta di De Bode che con un’entrata da codice rosso stende Cinque lanciato in contropiede. E’ l’ultimo episodio di un match emozionante, a tratti paradossale, che ha visto il Messina soffrire per tutto il primo tempo per poi fare la partita nella ripresa, raggiungendo il meritato pareggio e sfiorare la vittoria. I segnali di ripresa ci sono e anche evidenti, bravo Catalano a ridisegnare la squadra a partita in corso non intestardendosi sulle scelte del primo tempo. Se la prestazione della ripresa fa ben sperare i tifosi giallorossi, non dove passare inosservato un primo tempo giocato sottotono e in modo contratto. Adesso per uscire definitavemente dalla crisi, occorre il ritorno alla vittoria: il Cosenza è avvertito.
Antonio Macauda