Dopo un primo attimo di ottimismo, quando – a metà settimana – un gruppo di commercianti, forse perché direttamente interessanti e stimolati dallo svolgimento del Carnevale aveva deciso di “tassarsi” insieme a amministratori e consiglieri comunali, dando la certezza del reperimento dei fondi, non tanti, ma importanti, per finanziare le manifestazioni era arrivata – ieri mattina – la doccia fredda del comunicato dei carristi.
Che con pesanti argomentazioni dicevano chiaramente di “non essereci”.
Una sorta di filorouge da quale emergeva chiaramente la voglia di non volere nessuna manifestazione ridimensionata, di non voler rabberciare una sfilata vista anche l’impossibilità di concepirla “alla grande”, nella ristrettezza dei tempi – tecnici, burocrartici -amministrativi-, ma anche per una serie di sottili, ma veritiere, polemiche sull’essere stati lasciati soli [“nessuno sta facendo niente per salvare il nostro carnevale.”] che coinvolgeva direttamente anche i commercianti locali
Quindi il tentativo, estremo, ieri pomeriggio, nella sala multimediale, di un confronto.
E questo c’è stato.
Nessun tono acceso, solo un dialogo serrato.
In fondo non c’era da Nessuna parte la voglia di rottura, spezzare un bel giocattolo, ma solo quella di capire, comprendere, darsi dei tempi e sopratutto dei ruoli.
Nino Tripi, l’assessore al turismo, ancora una volta ha evidenziato che non sono tempi, non ci sono fondi, nè le disponibilità economiche del passato. Che certe epopee sono finite (allargando anche il suo esame alle responsabilità collettive).
Nelle casse del comune non ci sono soldi -dice Tripi – e non ce ne saranno per vario tempo ma questo non vuol dire che il comune non farà la sua parte, chiamando tutti ad assumersi le responsabilità dei ruoli.
I commercianti presenti comprendono, e si dichiarano, già da ieri, di esserci in questa nuova veste, quella di partner.
L’associazione carristi – Micael, Mimmo, Tony – ha chiaramente spiegato e illustrato i sacrifici fatti, la voglia di non perdere terreno, i costi che sostengono, la loro delusione… Insomma hanno bisogno di certezze.
Quindi messe subito in archivio le proposte di un carnevale ridimensionato; di far sfilare solo i gruppi – quasi impossibile ricomporli dopo un silenzioso rompete le righe, maturato nelle incertezze delle situazioni – in tanti si sono già organizzati guardando altrove – , tra animazioni e postazioni fisse; di una notte bianca del carnevale brolese concepito nel tratto definito in una sorta di triangolo tra piazza Annunziatella, piazzetta Dante e corso Vittorio Emanuele … il dibattito di ieri pomeriggio è approdato verso il rilancio della manifestazione.
Un’opzione voluta da tutti.
Bloccare i fondi promessi e utilizzarli per una nuova manifestazione.
Da decidere se questa sia una sfilata “tardiva” a Maggio o Aprile, oppure investire tutto nel carnevale estivo, sfilando anche due giorni, pensando già al carnevale del 2016, quello del rilancio.
Questi sono i tempi.
Ovviamente questo non vuol dire che non ci sarà aria di Carnevale a Brolo.
Palatenda, veglioni, bambini in maschera, le scuole, qualche comitato pare sia già in movimento, dovrebbero essere i protagonisti di un programma da definire, anche se ancora nulla c’è di certo.
Ma un aspetto certamente da non sottovalutare, che travalica il clima di festa oggi molto stinto, sono state le rivendicazioni, già sentire nei giorni passati, durante gli incontri tra amministrazione commerciati, e ieri espressi sempre con maggior chiarezza, di rifondare un’associazioniìe di commercianti attiva, propositiva, presente.
Una sorta di processo in contumacia che va oltre le sigle, che coinvolge tutti, che potrebbe rimettere in riga tanto.
Lasciando i meriti e gli onori a chi si è speso in tal senso nel passato, ma che oggi fa altro.
I presenti in sala, trovando anche il consenso degli amministraori che hanno voluto quest’incontro, hanno precisato che a Brolo non servono due o più associazioni rappresnetanti il commercio, ma solo una, e rifondare non vuol dire azzerare, ma ripartire.
Quindi non un comparto diviso e guerregiante, ma unico, che dia vita a costanti tavoli tecnici, che serva da pungolo all’amministazione, dialogante al suo interno, aggrenante e rappresentativo.
Insomma se il Gran Carnevale Brolese saluta tutti, va momentanemanete in stand by, e con dignità si mette di lato… ci sono speranze, anzi certezze, che il seme rigermogli.
E non sarà uno scherzo.