CASAPOUND VERSO LE “POLITICHE”- Si presenta a Messina. Presto anche la sede
Dal Palazzo, Fotonotizie, In evidenza, Politica

CASAPOUND VERSO LE “POLITICHE”- Si presenta a Messina. Presto anche la sede

Un partito, anzi un Movimento vitale ed in crescita. che a Messina da segni di se e che ha presentato i suoi candidati per le elezioni politiche del 4 marzo. Un incontro, all’ex Chiesa di S. Maria Alemanna, per parlar di programmi. CasaPound inaugurerà la sua sede sullo stretto a Luglio.

 

 

Con i guai di Rimborsopoli, e il voltafaccia sull’euro, il Movimento 5 Stelle ha perso inesorabilmente smalto per il “target” sovranista e in quello populista duro e puro, e sono tante le testimonianze riportate sui social media da parte di delusi elettori grilllini che si sono rivolti aCasaPound e intenzionati a votare il partito della tartaruga frecciata.  Una nicchia di voti di dissenso che è solo un esempio del nuovo elettorato della Destra radicale, in crescita nei sondaggi e non distante dalla soglia di sbarramento.

La crescita di CasaPound è uno dei dati ineccepibili usciti fuori dalle consultazioni locali di giugno, ma la crescita del movimento era percepibile anche attraverso l’aumento della loro popolarità sui social network. L’affermazione poi alcuni mesi dopo a Ostia ha confermato che ormai siamo di fronte a una realtà politica del nostro paese.

Oltre alle elezioni politiche, sarà interessante vedere anche come si comporterà il partito alle elezioni regionali nel Lazio che si terranno sempre il 4 marzo. Per l’occasione, il candidato sarà Mauro Antonini attuale coordinatore regionale di CPI.

Tornando alle politiche, se si guarda alla nuova legge elettorale presentandosi da soli i “fascisti del terzo millennio” dovranno superare la soglia di sbarramento del 3%. Molto improbabile una loro possibile confluenza nella coalizione di centrodestra o l’unione in un’unica lista con altre forze politiche di destra.

L’estrema destra di CasaPound può quindi ambire alle prossime elezioni a sbarcare in Parlamento? Difficile ma non impossibile, anche se il candidato premier Simone Di Stefano si dice fiducioso a riguardo.

Ma l’aria che tira sembra quella giusta per il Movimento presente ieri a Messina

I candidati sono Pierluigi Reale, per il Plurinominale Camera collegio di Messina e all’uninominale a Catania –  lui era stato già candidato alla Regione a novembre 2017 (poi escluso) e oggi candidato nel listino del movimento della tartaruga, insieme a Massimiliano Catanzaro che va giù pesante contro “quelli che c’erano prima”: “Il mio sentimento è di indignazione quando sento parlare chi ci ha governato fino ad oggi. Noi li detestiamo perchè sanno di prenderci in giro e ciononostante persistono nel farlo. Il nostro obiettivo è scalzarli, siamo qui per combattere il marcio in Italia”.

Daniele Schinardi, altro candidato alla camera nel collegio uninominale di Messina  che parlando di “schiavitù nei confronti di altri paesi esteri e ricchezze svendute ai poteri forti” indica la soluzione nella “Sovranità nazionale e dignità da gestire in casa nostra. Non c’è più speranza in questo paese: I giovani espatriano, le donne hanno perso la possibilità di essere mamme”.

Poi il cavallo di battaglia della destra sociale da trent’anni a questa parte: Creare un mutuo sociale perchè chiunque possa permettersi una casa, invece che pagare interessi alle banche strozzine”. Questo è stato ribadito dall’altra candidata della destraradicale Maria Stefania Longordo. 

Giuseppe Spadafora, invece è il candidato al Senato.

Per lui  “Buona parte dei clandestini sono nigeriani e vengono in Sicilia non perchè è il primo punto di sbarco, ma perchè fanno parte dei “black axe”, una mafia nata all’interno delle università e gestita come le mafie che già conosciamo. Gestiscono la prostituzione e possono fare questo solo perchè le mafie locali glielo permettono”, argomenta, legando la spiegazione all’omicidio di Macerata.

Presente all’incontro messinese anche Marco Calzavara, responsabile provinciale di Casapound:“Non credete a tutto quello che leggete. Noi non siamo razzisti, noi difendiamo gli italiani. Non siamo sessisti, noi candidiamo una donna alla Camera. La campagna è “prima l’ìItalia”: nelle liste delle case popolari vengano prima gli italiani che hanno costruito questa società. Dobbiamo liberarci da un lato dall’invasione che stiamo subendo dall’Africa, ma anche dall’oppressione di Bruxelles”.

“Casapound è una comunità di italiani che hanno deciso di non arrendersi, di non lasciare in mano il proprio futuro a degli incompetenti, a degli ignoranti, ma a soprattutto a quelli che consideriamo i traditori – ha detto Pierluigi Reale – Avere consegnato l’Italia all’Europa a queste condizioni ha significato per noi una perdita di 4 posizioni nello scenario mondiali. Eravamo la quinta potenza del mondo, adesso, forse, siamo la nona”.

Basta Unione Europea – anche questo è un autentico mantra per queste elezioni  per Casapound – quindi, ma stop anche al legame dello stato con le banche, rivalutazione statale e concreta dei valori della famiglia e della casa e nessuna mezza misura contro gli immigrati: rimpatrio immediato.

Altro tema della campagna elettorale è lo ius soli.

“Aiutare i bisognosi sì ma questa nazione appartiene comunque agli italiani – afferma Marco Calzavara – E questo non è razzismo o xenofobia. Casapound vuole essere concreto e proteggere l’Italia dagli stranieri. Prima vengono gli italiani”.

Stefania Longordo ha dato respiro alla storia del moviemento  che dal 2003 a oggi ha fatto strada e che adesso è presente in tutti i collegi elettorali ma che aveva come primo scopo quello di chiedere alloggi per gli italiani bisognosi.

Il nuovo sistema elettorale potrebbe penalizzare il partito, ma i candidati non si spaventano: “Senza il premio di maggioranza serve il 41% per vincere e oltre il 70% di presenze nei collegi – ha detto Stefania Longordo, candidata alla Camera a Barcellona – Ma quest’anno siamo candidati, democraticamente, ovunque. Ci definiscono “estremisti”, – ha aggiunto – ma se per estremismo si intende decisione, allora Casapound è un movimento deciso che mira alla risoluzione dei problemi”, aggiungendo anche, introduce il concetto di “bene comune”: “Casapound nasce a Roma come stabile occupato per emergenza abitativa: avevamo ottanta persone e decine di famiglie che lì, in quel palazzo governativo che oggi è la sede nazionale di Casapound, hanno trovato un tetto sotto il quale vivere”.

Nuova frontiera di Casapound a Messina saranno anche le prossime amministrative.

15 Febbraio 2018

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist