Lavoro e stato sociale continuano ad essere un problema per i giovani siciliani che, che assieme alle loro famiglie, scontano maggiori difficolta’ dei coetanei di altre regioni d’Italia.
E’ quello che e’ emerso da un convegno della Cgil su “Giovani e Welfareâ€Â, dal quale e’ partito un appello rivolto al nuovo assessore alla famiglia e agli enti locali “ad aprire una stagione di contrattazione sociale – ha detto Barbara Apuzzo, della segreteria regionale Cgil nella relazione d’apertura- per garantire sostegno e piu’ opportunita’ ai giovani della nostra isolaâ€Â. Giovani che, secondo quanto attesta l’Istat, scontano nella fascia tra i 15 e i 24 anni un tasso di disoccupazione del 39,3% (10 punti in piu’ rispetto al resto del Paese), che diventa 46,6% se guardiamo alla sola popolazione femminile. Mentre , tra i 15 e i 35 anni risulta occupato solo il 34% della forza lavoro (popolazione di riferimento 1.340 mila unita’). Risultano piu’ bassi rispetto alla media nazionale, inoltre, i livelli di istruzione: tra i 18 e i 24 anni abbandonano infatti gli studi prematuramente il 26% dei giovani (dato italiano 19%). “Ecco perche’- ha sostenuto Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil siciliana- una delle nostre proposte e’ un’agenzia regionale, con diramazioni provinciali, per l’orientamento scolastico e professionale. L’obiettivo – ha aggiunto – deve essere quello di formare professionalita’ che trovino riscontro nel mercato del lavoro. Deve essere una formazione – ha specificato Maggio- ancorata al territorio e alla qualita’ dello sviluppoâ€Â. Lo sviluppo e’ infatti il problema principale di un contesto economico sociale comunque in difficoltà, con il 27,6 % delle persone che vive al di sotto della soglia di poverta’. “Con numeri di questo tipo- ha sostenuto ancora Apuzzo- sono difficili le condizioni di vita in genere e le prospettive delle giovani generazioni: ecco perche’ chiediamo, in primo luogo alla regione, ma anche al governo nazionale, interventi mirati di welfare per i giovani, a partire da 0 anniâ€Â. E a Caterina Chinnici, fresca di delega alla famiglia, la Cgil chiede un segnale immediato con “la convocazione dei sindacati- ha sottolineato Apuzzo- e l’apertura di un confronto con le organizzazioni giovanili, per arrivare alla costituzione di un Forum dei giovaniâ€Â.
Ma quali sono le richieste che la Cgil mette sul tappeto per le giovani generazioni? Sono la creazione di un fondo locale per garantire prestiti che aiutino i giovani nella fase di uscita dalla famiglia di origine; tariffe di trasporto pubblico ridotte per gli studenti; un piano casa che preveda la destinazione di una quota di alloggi agli under 35; l’estensione degli ammortizzatori sociali alle fasce finora escluse. Il sindacato rivendica anche “trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici con l’istituzione di appositi albi- ha sottolineato Apuzzo- che diano chiarezza sui percorsi e la destinazione delle risorse. Chiarezza e trasparenza- ha denunciato- che non abbiamo riscontrato nell’erogazione dei fondi, milioni di euro, dell’Accordo di programma quadro ‘Giovani protagonisti di se’ e del territorio’â€Â. Non si ferma qui la “piattaforma†della Cgil per i giovani: c’e’ infatti anche la lotta alla dispersione scolastica con la creazione di un’anagrafe degli studenti, il progetto formazione continua, il diritto allo studio e l’integrazione degli studenti stranieri, la diffusione dei servizi educativi per l’infanzia (a partire dal confronto sul piano ‘nidi’ per i quali la finanziaria 2009 ha stanziato 100 milioni) che, “assieme ad altri interventi sul fronte socio sanitario- ha rilevato Apuzzo- riteniamo fondamentale per una politica di conciliazione che possa anche sostenere la partecipazione femminile al mondo del lavoroâ€Â. Dal lavoro al tempo libero e alla cultura, ambiti in cui tra le proposte della Cgil troviamo quella di “assegnare beni confiscati alla mafia per la creazione di spazi aggregativi, laboratori, cineforum, percorsi interculturaliâ€Â.