
Come La Raccontava Un Protagonista Di Quelle Giornate
Lo stato portò in strada l’esercito, i blindati, i carri armati.
La musica dei 270bis ricorda quei giorni
Furono giorni di rabbia e di dolore, di morti e di scontri.
Con l’istituzione dell’ente Regione Calabria nel 1970 era iniziato un dibattito sulla collocazione del capoluogo, poiché più d’una città aspirava a esserlo. In mancanza di enti regionali fino a quella data non vi era legalmente un capoluogo ufficiale, anche se molti testi e pubblicazioni avevano sempre in precedenza indicato la città di Reggio Calabria (città tra le più antiche ed importanti di tutta la Magna Grecia) come capoluogo della Calabria, ed alcuni hanno continuato a farlo anche in seguito. Da quel 14 luglio seguirono mesi di tensione e di drammatiche proteste, alle quali partecipò l’intera cittadinanza. Scuole e uffici pubblici chiusi, barricate in molti quartieri, soprattutto a Sbarre che si autoproclamò “Libera Repubblica”. Lo stato portò in strada l’esercito, i blindati, i carri armati.
Ci furono morti, feriti, tanti fermi, molti vennero arrestati e processati.
Reggio Calabria pagò un prezzo altissimo per questa sua ribellione.
Ci vollero anni affinché la città si riprendesse e la rabbia popolare e popolane si sopisse.
Ma fu chiaro che questo colpo mortale alla città le venne inferto dalla lobby del centro sinistra nazionale.
Tra i capopopolo, di quelle giornate di guerriglia urbana, di scioperi, di rivolta e barrivate memorabili gli uomini migliori che Reggio Calabria esprimeva in quegli anni, come Ciccio Franco sindacalista Cisnal eletto senatore del Msi, vicino alle posizioni di Avanguardia Nazionale, Giuseppe Reale senatore democristiano e sindaco di Reggio, Piero Battaglia sindaco durante la Rivolta ed animatore della protesta popolare contro il trasferimento del capoluogo a Catanzaro ponendosi in posizione di contrasto al governo nazionale a guida del suo stesso partito (Democrazia Cristiana) in difesa della sua città, per strappare almeno alcune importanti istituzioni come la Corte d’Appello, l’Università e la sede del Consiglio Regionale.

45 ANNI FA LA RIVOLTA DI REGGIO CALABRIA
L’ipocrisia e la menzogna hanno tentato nel tempo di macchiare quella protesta di popolo.
SENZA RIUSCIRCI !
Lo testimoniano le numerose rievocazioni di quell’evento, anche da parte di chi all’epoca,lo osteggio’ con tutti i mezzi…
NOI, AL CONTRARIO, CI FUMMO !Lottammo contro la spartizione concordata nelle segrete stanze del regime.
Al demagogico disegno di un prevedibile fallimento di un’industrializzazione, utile soltanto ad arricchire i baroni locali, opponemmo una politica di sviluppo e di potenziamento dell’agricoltura e del turismo.
Quello di Reggio non fu un moto localista o settoriale ,ma una Rivolta di tutto un Popolo nel tentativo di conquistare il proprio Futuro.

Stefano Delle Chiaie
La musica dei 270bis ricorda quei giorni

Nonostante la rivolta di Reggio Calabria rappresenti per più generazioni di militanti un qualcosa di mitico, a tale evento, i vari gruppi della musica alternativa non hanno dedicato alcuna canzone.
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