Per i legali non tutte sono ammissibili. Se ne saprà di più nell’udienza di marzo quando il giudice dovrà decidere definitivamente sull’ammissioni di questi soggetti a far parte del dibattimento. Ovviamente fuori discussione il ruolo da parte dell’amministrazione comunale.
Quindi si inizia a saperne di più dei dettagli sul dibattimento in corso a Patti.
L’avvocato Carmelo Occhiuto ha evidenziato che l’associazione “Codici” una onlus di Roma con diramazioni in Sicilia ha tra gli scopi sociali del suo statuto delle definizioni troppo “generiche” che la leghino al rapporto con l’amministrazione comunale, mentre per quanto concerne il Comitato Cittadino, questo, nella sua tesi, si è costituito dopo la contestazione dei fatti.
Quindi entrambi i soggetti non sono ammissibili nel ruolo di parte civile nel processo in corso.
In linea di massima concorde con quanto esposto da Occhiuto, anche se ha anche argomento in merito ad alcuni vizi procedurali nella convocazione delle parti, l’altro legale, Domenico Magistro.
Lo stesso avvocato ha ribadito, e riproposto, per una sua assistita, la richiesta di patteggiamento. Cosa esclusa dal Gup precedentemente.
Mosse contestazioni, sul merito, anche alla richiesta di costituzione parte civile di un cittadino che vanta un credito nei confronti del comune brolese.
Nella prossima udienza il Magistrato sarà a chiamato preliminarmente a dissipare questi dubbi legali e quindi si saprà, chi o meno, continuerà a svolgere il ruolo di Parte Civile, nel processo dei cosiddetti “Mutui Fantasma ” di Brolo insieme al sindaco di Brolo, che rappresenta l’amministrazione, il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Miraglia l’attuale vicesindaco, Gaetano Scaffidi Lallaro, quest’ultimi costituitisi in quanto si erano visti lesi i loro diritti di consiglieri comunali, ruolo che rivestivano al tempo dei fatti.
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