ELEZIONI E PREFERENZE – PRO E CONTRO
Dal Palazzo

ELEZIONI E PREFERENZE – PRO E CONTRO

 

11All’incontro hanno partecipato il presidente dell’assemblea regionale Giovanni Ardizzone, la deputata regionale Alice Anselmo e l’assessore regionale agli Enti Locali Patrizia Valenti.

Questa nuova legge prevede che sia possibile votare nella medesima scheda un candidato di sesso maschile ed uno di sesso femminile della stessa lista, inoltre tutte le assemblee, dal consiglio comunale a quelli di circoscrizione, saranno formati per il 30% da donne. Non sarà possibile mettere i nomi di due candidati uomini altrimenti il secondo voto sarà nullo.

La creazione di questa nuova formula elettorale è stata possibile grazie ad una maggioranza allargata tra le forze vicine al governatore Crocetta ed il Pdl. Si è tirato fuori invece il Movimento 5 Stelle che, per bocca del capogruppo Giancarlo Cancelleri ha criticato aspramente il provvedimento. Molto soddisfatto invece il presidente dell’ARS Giovanni Ardizzone che ha voluto presentare questa norma proprio nella “sua” città, che sarà chiamata al voto tra due mesi “questa legge ha dei tratti veramente innovativi – ha dichiarato Ardizzone – ciò conferma l’aria di cambiamento che si respira in Sicilia.

Ciò che mi rende più orgoglioso, da presidente dell’assemblea, è che si è arrivati alla stesura di questa legge grazie ad una maggioranza trasversale, c’è stata una vera e propria condivisione d’intenti tra la gran parte delle forze politiche. Abbiamo cercato di salvaguardare il più possibile la volontà dell’elettore.

31Credo che si stiano gettando le basi per avere una nuova classe dirigente, infondo un amministratore deve cercare di guardare al di là del proprio mandato e del proprio incarico”. Soddisfatta anche la deputata Alice Anselmo che è stata la prima firmataria del decreto “con questa legge non si fa altro che difendere un diritto costituzionale , quello della parità di rappresentanza e di espressione politica – ha dichiarato l’Anselmo – credo che la doppia preferenza di genere possa dare solo una scossa positiva ai partiti. Chi teme che invece diventi un incentivo per il voto di scambio non né ha compreso lo spirito”. Soddisfatta anche l’assessore agli Enti Locali Patrizia Valenti che ha emesso il decreto dando il via ai comizi elettorali “la mia è una soddisfazione da donna e da amministratrice – ha dichiarato l’esponente della giunta Crocetta – una maggior rappresentanza delle donne può portare all’abbattimento di muri culturali e disparità ancora ben presenti nei luoghi di lavoro e nella vita di tutti i giorni. Solo chi li ha vissuti i li vive in prima persona può avere la sensibilità per comprendere la profondità di certe problematiche”. Il decreto però continua a dividere e a creare non pochi scetticismi. Innanzi tutto il ritorno ad una scelta plurima, seppur di genere appunto, fa ritornare in mente alle “triplette” se non addirittura le “cinquine” , usati dai baroni della politica come strumento di controllo per il proprio “orticello”. 

accorinti-11ardizzoneAltro aspetto che suscita non poche perplessità è l’obbligatorietà per le assemblee di essere formate per il 30 % per cento da donne. Ciò provocherebbe una selezione meno meritocratica dei consiglieri comunali e di circoscrizione, inoltre c’è il rischio di confondere la quantità della rappresentanza femminile con la qualità, fattori che troppe volte non sono andati a braccetto.

Bisognerebbe prima attuare una vera e propria rivoluzione culturale all’interno dei partiti e delle sedi istituzionali, affinchè il sesso diventi un fattore marginale e non una qualità ma fino a quel momento tutti i provvedimenti rischiano di diventare dei palliativi.

Antonio Macauda

13 Aprile 2013

Autore:

admin


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