Sinagra ha vissuto settimane intense di emozioni e riflessioni con SinagrArte 2025, rassegna che anche quest’anno si è confermata laboratorio di idee, bellezza e impegno civile.
Non una semplice esposizione, ma un percorso narrativo che ha intrecciato memorie, conflitti, dolore e speranza, mettendo in dialogo voci e sensibilità artistiche provenienti da tutta Italia e oltre i confini nazionali. Sotto la direzione di Filippo Puglia, SinagrArte ha trasformato il paese in un palcoscenico collettivo dove l’arte non si limita a decorare, ma interroga e scuote. Una manifestazione che ha saputo unire comunità, artisti e istituzioni nel segno di un’idea forte: «nel periodo decadente, l’arte deve raccontare la decadenza e indicare il cammino verso un nuovo rinascimento».
la nota conclusiva del direttore artistico Filippo Puglia.
… abbiamo chiuso il sipario sulla quarta edizione, da quando ci sono io, del SinagrArte, un’esposizione di grande rilievo artistico, che ha visto la partecipazione di numerosi artisti provenienti da tutta la Sicilia e anche del centro e nord Italia. Da rammentare anche la partecipazione di un fotografo militare olandese che ci ha portato dentro la guerra in Ucraina attraverso le sue foto.
Sono molto soddisfatto di come è andata tutta la rassegna, dalla numerosa partecipazione del pubblico, non solo per il vernissage, ma anche durante tutta l’esposizione, e della qualità degli artisti presenti. Una mostra che abbiamo dedicato a un grande scultore siciliano, di San Piero Patti, Antonino Schepisi, recentemente scomparso a causa della leucemia. Abbiamo avuto l’onore di ospitare una sua opera portata direttamente da sua moglie Milena Bari. Insieme abbiamo contribuito a una raccolta fondi per la lotta contro la leucemia.
Quest’anno ho cercato di dare un’impronta diversa alla rassegna artistica seguendo un filo conduttore ben preciso e delineato: “Nel periodo decadente, l’arte deve raccontare la decadenza e indicare il cammino verso un nuovo rinascimento”.
Siamo partiti con la suddivisione in categorie degli artisti presenti, una sorta di suddivisione di classi che ancora riscontriamo nella nostra civiltà. Successivamente con le immagini della decadenza dell’attuale guerra in Ucraina e abbiamo proseguito il cammino con la miniatura dell’ingresso della mostra, che rappresenta l’uomo moderno e di quanto è piccolo; proseguendo abbiamo incontrato la stanza della morte della civiltà moderna e della cultura, che rappresenta il mondo d’oggi, con escursione sull’orrore di Gaza per poi completare il percorso con le emozioni e la natività. Quest’ultima tappa ci mostra il bello che abbiamo dentro; dobbiamo solo cercarlo e farlo crescere. Bello che abbiamo riscontrato in tutte le opere esposte, nelle quali gli artisti hanno messo a nudo sé stessi, la loro sensibilità, il loro amore.
Gli antichi greci ci hanno lasciato un tesoro immenso, lasciando un segno indelebile sulla terra che noi viviamo, purtroppo però non ci hanno tramandato il senso del bello. Loro utilizzavano una sola parola per descriverlo il “cosmo”. In questa parola, che noi oggi usiamo per parlare dello spazio, ci sono tante parole che descrivono il bello, da armonia a simmetria, proporzioni, amore etc. Eppure, ragionandoci un po’ possiamo trovare, nelle parole di uso comune, la cosmetica ossia i prodotti di bellezza. Dovremmo concentrarci su questo, dovremmo riscoprire cos’è il bello.
Concludo ringraziando l’amministrazione di Sinagra, dal Sindaco Nino Musca al vicesindaco Guglielmo Lacava all’assessore Simone Bonfiglio e soprattutto all’assessore Marzia Mancuso che mi supporta in tutto. Un grazie alla Presidente della Pro Loco Enza Mola e a tutta l’equipe, sono stati semplicemente meravigliosi.
Un grazie a Laura Urbino per la sua disponibilità e gentilezza. Grazie a tutti i ragazzi che hanno svolto un lavoro di custode. Grazie a tutta la popolazione di Sinagra e a tutto il pubblico. Grazie a tutti gli artisti e poeti. Grazie a tutto il gruppo del comitato organizzativo, Marco Mammana, Loredana Castrovinci, Simona Scaffidi, Catena B. Ballarino, Roberto Antonazzo e Anna Parisi, per tutto quello che hanno dato per il SinagrArte.
Grazie al Maestro di musica Gioacchino De Carlo, un amico fraterno, che ci ha deliziato con il suo Jazz. Grazie al maestro Nino Pacranica e alle sue maschere, ci ha fatto trascorre dei momenti suggestivi. Grazie agli scrittori e agli artisti che hanno esposto negli eventi correlati. Grazie a Laura Marchese per la sua pittura dal vivo. Grazie a Massimo Scaffidi per tutto il suo lavoro di grafico, di giornalista e coordinatore. Grazie al Tipografo Emanuele Araso. Grazie di vero cuore a Milena Bari, grazie a lei abbiamo avuto l’onore di poter conoscere l’artista Antonino Schepisi.
Da oggi ripartiamo con nuove idee, nuovi messaggi per il SinagrArte 2026, in realtà ho già iniziato a lavorarci dal primo agosto.