I tagli sul trasporto extraurbano per i bus penalizzerebbe il turismo. La “politica” non deve guardare solo ai tabulati delle fredde statistiche ma alle esigenze reali della gente e degli imprenditori del territorio… vedi ad esempio quelli dei Nebrodi.
Raggiungere i paesi dell’entroterra nebroideo, ricchi di agriturismi, B&B e custodi di un patrimonio artistico e paesaggistico di prim’ordine, ma anche quelli della costa, è impossibile se non con l’ausilio, per il trasporto pubblico, degli autobus.
La direttiva della Regione Siciliana tesa a tagliare drasticamente una miriade di tratte è come una mannaia che cala sulla giovane imprenditoria turistica locale, ma anche -cosa non di second’ordine – sul comparto sociale, sugli studenti e sui pendolari che utilizzano queste tratte con i bus.
Un danno ai cittadini ma anche all’indotto, occupazionale ed economico, che rotea intorno alle aziende delle Autolinee che già da anni subiscono i tagli dei fondi regionali e che nel tempo hanno compresso notevolmente anche il piano corse a loro disposizione.
Il trasporto su gomma non può essere sostituito da quello su “ferro”, potrebbe essere integrato, ma per far questo bisogna partire proprio dal miglioramento di quello ferroviario e non al contrario.
Oggi le ferrovie non sono competitive ne offrono servizi migliori… anzi.
Parlando di turismo bisognerebbe rendere fruibile negli orari e nelle corse il collegamento Catania/Aeroporto (la stazione è a pochi metri dallo scalo aereo) – Messina – Palermo (aeroporto). Una sorta di treno-navetta con almeno quattro\sei corsi giornaliere a\r sognato e auspicato da decenni e mai realizzato.
Questo sarebbe programmazione altro che tagli.
Il taglio delle corse dei Bus sarebbe il suicidio per il turismo dei nebrodi… che la deputazione dei politici regionali e nazionali dell’area nebroidea lo abbiano bene a mente. Pensino a trovare i fondi invece per le innovazioni come incentivare i mezzi ibridi e elettrici o a basso regime di inquinamento.
Questa sarebbe una bella scommessa.
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