La presente per chiedere una audizione in seduta congiunta al fine di esaminare le problematiche che riguardano la formazione professionale, in particolare quelle relative alla seconda annualità dell’Avviso 20/2011, l’indeterminatezza della direttiva emanata che non quantifica le somme destinate al personale e quelle destinate alla gestione, con le conseguenti difficoltà a presentare le proposte formative entro la scadenza fissata per il giorno 29 luglio 2013. Si vocifera che il parametro orario di € 129,00 andrebbe destinato per € 110,00 al personale e per € 19,00 alla gestione, per cui, per effetto della riduzione del 10% del monte ore complessivo concesso ed impegnato per il singolo ambito e per singola provincia e per il mancato finanziamento della Formazione Permanente, non verrebbe garantita la continuità salariale del personale assunto entro il 31/12/2008 con contratto a tempo indeterminato, mentre il finanziamento per le spese di gestione risulterebbe insufficiente a coprire le spese di gestione necessarie per il funzionamento dell’Ente gestore.
Appare poi demagogico e inquietante la condizione di assicurare la “continuità” lavorativa del personale senza soluzione di continuità rispetto all’annualità formativa precedente, mentre vengono disattesi consapevolmente i contenuti della ex legge 24/76 che stabilisce reciproci obblighi tra pubblica amministrazione che eroga i finanziamenti e gli enti formativi che svolgono, con continuità, un pubblico servizio.
In tale contesto appaiono, a dir poco, vessatorie le nuove norme emanate dall’Assessore Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale che impongono ulteriori oneri economici e locali utilizzati in continuità, con l’uso esclusivo per le attività formative dell’Ente.
In definitiva, appare opportuno, che le Commissioni in indirizzo e il Parlamento siciliano si pronuncino in ordine ad una chiara volontà di sopprimere il comparto della formazione professionale in Sicilia o se si intende innovarlo, migliorarlo e sostenerlo.
Una cosa appare certa: non potrà consentirsi ad alcuno di condurre, in assenza di un chiaro pronunciamento politico e istituzionale, all’insegna strumentale della legalità ed omettendo l’applicazione di leggi tuttora vigenti, in un vicolo cieco migliaia di operatori e loro famiglie, che gestiscono modeste attività formative, massacrandoli sul piano occupazionale, economico ed infine morale, quali soggetti complici di un sistema corruttivo che, come dimostrano i provvedimenti restrittivi di libertà personale adottati e le indagini in corso, riguarda organismi societari che hanno ricevuto finanziamenti in palese violazione di norme vigenti, vertici istituzionali e politici, mentre i provvedimenti posti in atto dall’amministrazione regionale danneggiano organismi associativi, che non perseguono fini di lucro e come tali particolarmente “vulnerabili” che, in forza delle direttive nazionali ed europee in materia sono oggetto di tutela e vanno salvaguardati.
Ringraziando anticipatamente per la sensibilità e l’attenzione che i parlamentari vorranno riservare, si porgono distinti saluti.
Il Presidente – Luciano Luciani