Un taglio alle spese di manutenzione
Oggi sempre più persone decidono di installare sul tetto della propria abitazione o sede aziendale un impianto fotovoltaico, ma un aspetto che troppo spesso viene ignorato è la pulizia dei pannelli solari. Molte aziende vengono incontro ai clienti proponendo, insieme alla garanzia, veri e propri pacchetti ad hoc che si adattano il più possibile a ogni esigenza. Invece chi procede autonomamente, deve tenere in conto una spesa che può andare dai 40 centesimi ai 2 euro al metro quadro.
La situazione attuale potrebbe cambiare a breve grazie a un materiale speciale messo a punto dagli esperti del Fraunhofer Institute di Monaco di Baviera. Si tratta di un vetro progettato per essere in grado, sulla base delle inclinazioni dei raggi UV, di cambiare in base alla propria affinità con la molecola dell’acqua.
Il materiale dei pannelli solari autopulenti passerebbe quindi da essere idrofobo a essere idrofilo, eliminando grazie alla luce le scorie presenti sulla superficie. In poche parole, questa tecnologia permetterebbe di creare finalmente dei pannelli solari autopulenti, che avrebbero quindi una maggiore efficienza e abbatterebbero i costi di pulizia e gestione dell’impianto.
Il progetto NewSkin
Finanziato dall’Unione Europea, il progetto NewSkin è incentrato sulla produzione di un vetro ultrasottile al quale viene applicato dell’ossido di titanio cristallino. L’applicazione prevede il ricorso al metodo roll-to-roll, procedura impiegata nell’ambito della creazione di dispositivi elettronici. Grazie a essa, è possibile rendere le superfici dei pannelli solari perfettamente idrofile anche se sono esposte alla luce del sole.
Il risultato raggiunto viene definito idrofilia fotoindotta. Il materiale sul quale viene applicato l’ossido di titanio cristallino è un vetro estremamente sottile che, come specificato da Valentin Heiser, ricercatore che ha lavorato al progetto, si adatta a tutte le facciate. Inoltre, può essere integrato anche su pannelli solari con superficie curva.
L’effetto di idrofilia fotoindotta si ottiene dopo circa 30 minuti di esposizione ai raggi solari e permette di prevenire l’accumulo di polvere, smog o sabbia. Il pannello solare stesso, infatti, elimina in maniera istantanea i detriti. Ciò avviene grazie all’azione dell’ossido di titanio cristallino, composto idrorepellente che, quando viene attivato dalla luce del Sole, dà il via a un processo di fotocatalisi.
Processo fotochimico che si concretizza in natura grazie alla sinergia tra raggi solari e metalli nobili, causa la scomposizione delle molecole organiche presenti sulla superficie del pannello.
Un taglio netto ai costi di manutenzione
Il progetto dei pannelli solari autopulenti risponde alla necessità di risolvere un problema molto attuale: il mantenimento, con costi che siano i più bassi possibile, dell’efficienza degli impianti fotovoltaici. La sporcizia sulla superficie dei pannelli può ridurre in poco tempo la produzione di energia pulita del 30%.
Dato che l’igienizzazione degli impianti è una voce piuttosto onerosa nei costi di manutenzione, si stanno studiando diverse soluzioni per risolvere il problema e ottimizzare le spese. Uno dei progetti più importanti è appunto il progetto NewSkin, che verrà presentato ufficialmente al mondo in anteprima al BAU 2023, organizzato a Monaco di Baviera dal 17 al 22 aprile 2023.