Si parla di piano regolatore ma anche di nuovi movimenti. Gioiosa – politicamente parlando – di fatto si è svegliata, potrebbe esserci la svolta con il ritorno di Ignazio Spanò, già sindaco del paese, attorniato da facce nuove e “vecchie”, Teodoro Lamonica non molla. Si fanno la conta dei consiglieri d’opposizione, ma anche di maggioranza disponibili a traghettare in altri “storie”, mentre sembra che il nemico da abbattere sia solo uno l’attuale sindaco.
Un piano regolatore subito.
Una riflessione sullo sviluppo di Gioiosa Marea deve necessariamente partire dal Piano Regolatore, strumento urbanistico che regola l’attività edificatoria all’interno di un territorio comunale.
Questo è quello che vuole il gruppo “Gioiosa Marea sei tu”, storicamente vicino a Teodoro Lamonica.
Lo fa con una lettera aperta che pubblichiamo integralmente qui appresso, ma intanto sabato verrà presentata la nuova associazione politico-culturale «Gioiosa in… Movimento».
Un nuovo, ma potrebbe essere un eufemismo, soggetto politico che si pone sullo scenario politico Gioiosano. Scopo del movimento è quello di ridare speranza e dignità alla cittadinanza Gioiosana.
Il movimento ancora “segreto” vuole offrire risposte semplici e concrete in grado di rimettere in… movimento un piano di sviluppo e di crescita sociale.
Ma se ne saprà di più nella conferenza stampa di presentazione, che si terrà sabato 16 luglio alle ore 18.30 presso i locali del Circolo Mediterraneo a Gioiosa Marea.
Qui i promotori ne illustreranno il percorso formativo e gli obiettivi da raggiungere.
Ma tornando a quanto scrive “Gioiosa Marea sei tu”. che nel documento rammenta anche le responsabilità del passato:
La necessità di un nuovo strumento urbanistico scaturisce da diverse tematiche quali l’evoluzione territoriale e la sostenibilità ambientale, l’evoluzione della normativa in materia urbanistica, ambientale, paesaggistica e l’adeguatezza alle esigenze attuali, la crescita demografica, la viabilità, la difesa del territorio, il turismo, lo sviluppo dei settori economici.
Il lento e travagliato iter amministrativo del P.R.G. del comune di Gioiosa Marea inizia nel lontano 1981. Ma è solo a metà degli anni ’90, durante il mandato elettorale di Diego Scaffidi, che si cerca di dare una svolta e si elabora un Piano con un team di tecnici professionisti tra cui gli architetti Terranova, Vento e Sindoni. Infatti, con le delibere di Consiglio comunale n. 37 e n. 38 del ’94, n. 142 e 143 del ’95, n.103 del ’96 viene adottato il nuovo P.R.G. con le prescrizioni esecutive, gli studi geologici e agricoloforestali. Lo stesso viene inviato all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e valutato dal C.R.U. (Consiglio Regionale Urbanistica). Nel 1999, sotto l’Amministrazione del dott. Basilio Cusmà, l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente boccia il Piano e comunica la restituzione del P.R.G. adottato, munito del voto contrario del C.R.U., al fine di procedere alla sua totale rielaborazione secondo le direttive indicate.
Qui, l’iter del P.R.G. si blocca, entra in una fase di stallo e Gioiosa si ritrova senza regole di sviluppo né programmazione.
Dal 2002 e per dieci anni, Gioiosa Marea è governata dall’Amministrazione del Dott. Ignazio Spanò che revoca gli incarichi dei progettisti originari per accelerare i tempi di redazione del P.R.G. A cura della regia dell’Assessore al ramo urbanistico Saro Spanò, viene quindi costituito l’”Ufficio di Piano” del comune di Gioiosa Marea con la collazione e la consulenza tecnica del Prof. Ing. A. Ziparo e del Dott. Urb. A. M. Pidalà. Ancora una volta l’obiettivo prefissato non viene raggiunto. Per finire, l’iter viene ripreso dall’attuale Amministrazione Spinella eletta nel 2012.
Quest’ultima, affida un incarico esterno al Dott. Urb. A. M. Pidalà per la redazione dello strumento urbanistico, che dovrà raccordarsi con la v.a.s., al fine – dichiarano il sindaco e l’ Assessore al ramo Giardina – di non perdere più tempo, risorse e opportunità.
Ad oggi, nulla di nuovo.
Questo blocco continua, persiste e comporta una serie di gravi conseguenze al paese, tra cui il mancato sviluppo economico e la beffa per tantissimi cittadini di ritrovarsi costretti a pagare l’IMU su terreni classificati come “aree turistiche”, e quindi edificabili, che in realtà non sono accessibili “neanche dalle capre”.
Ed ora bisogna fare i conti su chi c’è e chi non c’è, sui voti e quanto valgono.
Insomma A Gioiosa i tempi sono maturi per parlare di amministrative.
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