I FRATELLI CARUSO – 40 anni di storia di Capo d’Orlando. –
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I FRATELLI CARUSO – 40 anni di storia di Capo d’Orlando. –

I tre volumi raccontano, con più di mille scatti fotografici, la storia di Capo d’Orlando, tra gli anni ‘30 e ‘70.

Una raccolta di immagini eccezionale che è stata resa possibile grazie alla pazienza e alla caparbietà di Rosellina Caruso e Pippo Librizzi. Ritratti, cerimonie, eventi, momenti di vita vissuta di gente comune che hanno caratterizzato 40 anni di storia orlandina

Un lavoro certosino quello portato a termine da Rosellina Caruso e Pippo Librizzi edito e realizzato dalla Davision, società di servizi con sede a Rocca di Capri Leone.

L’opera è stata fortemente voluta da Carmelo Giuffrè. Il noto imprenditore orlandino ha infatti sponsorizzato l’iniziativa credendo nella conservazione e valorizzazione dei tantissimi scatti fotografici realizzati dai Fratelli Caruso che potranno adesso essere visionati e custoditi da tutti coloro che acquisteranno i tre volumi al prezzo simbolico di 10,00€ cadauno.

  • Il primo tomo riguarda le foto realizzate all’interno degli studi fotografici dei Fratelli Caruso. 216 pagine di ritratti, foto tessere, foto di famiglia con didascalie precise ed accurate che ne descrivono personaggi e tempi.
  • Il secondo volume, invece, riguarda tutti quegli eventi che in 40 anni hanno caratterizzato Capo d’Orlando. 152 pagine di battesimi, prime comunioni, matrimoni, celebrazioni e anche del carnevale che, a dispetto di quanto a volte detto, a Capo d’Orlando aveva una sua tradizione.
  • Il terzo tomo raccoglie in 216 pagine momenti di vita vissuta a Capo d’Orlando. Lavoro, eventi storici e pose con panorami ormai dimenticati.

Alla presentazione dei tre volumi “Fratelli Caruso Fotografi, Capo d’Orlando in mille scatti tra gli anni ’30 e ‘70” interverranno gli autori Rosellina Caruso e Pippo Librizzi, il giornalista e scrittore Giuseppe Sicari e Carmelo Giuffrè noto imprenditore orlandino. Modererà l’incontro Antonio Puglisi della Davision. Inoltre, l’evento del prossimo 31 agosto è stato patrocinato gratuitamente dal Comune di Capo d’Orlando.

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La storia dei Fratelli Salvatore e Giuseppe Caruso:

A circa metà degli anni trenta Giuseppe Caruso, nato a Capo d’Orlando il 19 marzo 1910, giovane dalle molte speranze e dai tanti progetti per la vita, si interessa di fotografia e, spinto dalla necessità di un lavoro, avvia la sua attività di fotografo con pochi mezzi e le prime esperienze acquisite in quegli anni tanto difficili. Il suo primo laboratorio fotografico è in via Consolare Antica in un “camerino” della casa di una sorella. Lì scatta le prime foto in “posa”, in un cortile, sul retro della casa, lo sfondo è una coperta appesa a una parete e sul pavimento vi è steso un tappeto; un’angoliera o una poltrona completano l’insieme. Uomini, donne, bambini, gruppi di famiglia posano per le foto ricordo e tutto diviene un rito. Giuseppe cura l’inclinazione del volto, la direzione dello sguardo, la pettinatura, l’abbigliamento. Sviluppa le lastre nel buio del camerino, fa i provini, ritocca eventuali errori e poi stampa le foto. Così i primi contatti con “Foto-Ottica” “Randazzo” di Palermo, con “Ferrania” (lastre – rullini – materiale da sviluppo), con “Guido Pilla” (foto-ceramiche da cimitero), ecc… .

Lo studio comincia ad assicurare il lavoro a Giuseppe che decide così di trasferire nel centro di Capo d’Orlando, in via Veneto, il piccolo studio fotografico. Ora si rende necessario l’aiuto di collaboratori e assume prima Conitto Arena e poi Lina Germanotta che accetta dopo qualche incertezze perché per una donna quel tipo di lavoro è assolutamente inusuale. Divide problemi e decisioni con il fratello Salvatore, più grande di lui di due anni, legati entrambi da grande affetto e reciproca stima.

Il 26 novembre 1939 i due fratelli sposano due sorelle e risiedono nel centro di Capo d’Orlando. Giuseppe, dopo i disagi della guerra, riprende il suo lavoro, mentre Salvatore intraprende l’attività del commercio di agrumi.

Lo studio intanto viene trasferito in via Lo Sardo e la giovane Lina Germanotta impara a perfezione l’arte del ritocco delle lastre, mestiere ormai scomparso e superato dalla moderna tecnologia che naturalmente ha investito anche il campo della fotografia. Lina mette la lastra su un apposito attrezzo in controluce, ritocca con abili mani e con una punta finissima di grafite tutti quei punti e quei segni che possono deturpare la foto, per rendere più armonioso il volto, più espressivo lo sguardo, più belle le labbra e più gradevole l’attaccatura dei capelli. Ma le cose non vanno molto bene e Giuseppe, che deve mantenere la famiglia, decide di emigrare in America in cerca lo studio fotografico Foto Arte Caruso e la sua storia di fortuna; Salvatore però non vuole che il fratello chiuda lo studio fotografico e con grandi sacrifici comincia a imparare l’arte nei ritagli di tempo.

Quando nel settembre del 1949 Giuseppe si imbarca con la famiglia per emigrare in America, Salvatore gli promette che terrà per lui aperto e attivo lo studio nel caso in cui la sorte non gli sarà favorevole e vorrà ritornare in Italia. Sono per Salvatore anni di grandi sacrifici, diventa anche lui un tecnico della fotografia in studio e fuori, fa infatti anche servizi fotografici per le varie manifestazioni del paese, per i matrimoni, per le prime comunioni, per gli incontri importanti. Immortala così nelle sue foto ambienti, momenti, situazioni e storia del nostro paese mentre già inizia la prima concorrenza e Capo d’Orlando cresce dal punto di vista del territorio edificato, della popolazione, della cultura e degli interessi. Intanto Giuseppe decide di ritornare dall’America e di riprendere la sua attività. Per questo nell’aprile del 1957 acquista una casa in via Umberto, angolo via Veneto e trasferisce nei nuovi locali l’abitazione e lo studio.

Ma lo studio fotografico non ha l’incremento sperato e Giuseppe nel 1960 decide di ritornare definitivamente in America dove il guadagno sembra più facile e la “sistemazione” dei figli più sicura. Salvatore però non chiude nemmeno questa volta lo studio, lo gestisce con impegno e fatica considerato anche il tempo destinato all’attività di commerciante di agrumi. Capo d’Orlando è intanto diventata una cittadina di interesse turistico, è visitata da personalità dell’arte e della cultura e offre spunti per inaugurazioni e celebrazioni che vengono immortalate dalla macchina fotografica. Nel giugno del 1976 però Salvatore muore tragicamente e Giuseppe torna temporaneamente dall’America per chiudere lo studio. Nel 1992 anche lui muore a Cleveland, nell’Ohio.

DAVISION

28 Agosto 2013

Autore:

admin


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