Lo scorso 9 Agosto, a Niscemi, la manifestazione svoltasi all’interno della sughereta, culminata con l’irruzione in massa dentro la base americana, era stata anticipata dalla scalata delle gigantesche antenne NRTF. Stavolta, considerate le sedi istituzionali dinnanzi alle quali si concludeva il corteo, dieci militanti No MUOS, provenienti da diverse località, hanno invece scelto di occupare, la sera precedente, Sala d’Ercole, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. E l’hanno fatto con l’astuzia e la determinazione proprie di chi non si ferma dinnanzi a nulla, essendo penetrati dentro la sede del Parlamento Siciliano con un semplice biglietto d’ingresso per una visita turistica. A tarda sera, poi, in segno di aiuto e solidarietà, sono stati raggiunti da alcuni parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle e dal deputato nazionale di SEL Erasmo Palazzotto, la cui visita si è protratta fino a notte fonda.
Alla manifestazione, in virtù del forte spirito partecipativo alla causa No MUOS di tante associazioni, partiti e movimenti, forse si attendeva un maggior numero di partecipanti. Ma considerata la vicinanza temporale con l’ultimo evento di Niscemi e l’impatto provocato comunque dalla folla di manifestanti nel centro storico del capoluogo, gli organizzatori possono ritenersi soddisfatti.
I temi del corteo e le istanze dei manifestanti erano ben sintetizzati nei cartelli, negli striscioni e soprattutto nei piccantissimi slogan lanciati contro Crocetta e gli americani.
L’intento era chiaro, senza “se” e senza “ma”: “No al MUOS, No alla Guerra”, ed in virtù della sede scelta per la manifestazione, lo striscione che faceva da apripista recitava: “Assediamo i palazzi del potere”, pacificamente, s’intende, come hanno fatto quei ragazzi la sera precedente, smentendo, nei fatti, chi alla vigilia aveva messo in giro la voce sulla possibile presenza di “black block” o qualcosa di simile. Ma questa, si sa, è una storia che si ripete.
Molto significativo è stato, come sempre, il contributo portato dalle “Mamme No Muos”, guidate dalla loro portavoce Concetta Gualato, riconoscibili per il candore del loro abbigliamento, in abbinamento a quello delle loro idee.
“Non siamo cavie”, portavano scritto addosso, assieme ad altre decine di manifestanti. Ed il motivo è presto spiegato: l’Istituto Superiore di Sanità, nel proprio documento in cui valutava il MUOS come “non impattante negativamente per la salute della popolazione”, allo stesso tempo indicava “la necessità di un’attenta sorveglianza sanitaria” della popolazione di Niscemi e zone limitrofe, con monitoraggio del livello dell’inquinamento elettromagnetico portato dall’impianto, una volta funzionante, “anche in considerazione della natura necessariamente teorica delle valutazioni effettuate”.
Nella migliore delle ipotesi, dunque, si sta profilando un salto nel buio giocando sulla salute degli uomini, delle donne, e soprattutto dei bambini di Niscemi e di quella parte di Isola compresa nell’ampio raggio d’azione del potente sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina USA Mobile User Objective Sistem, che si sta aggiungendo al complesso sistema già in funzione delle 46 antenne NRTF – Naval Radio Transmitter Facility. E tutto questo, come si sa, è stato realizzato all’interno della pregiata sughereta di Niscemi, area sottoposta a tutti i vincoli di tutela possibili ed immaginabili, e come tali, inderogabili.
Ma al presidente Crocetta è stato sufficiente questo “parere” dell’ISS per “revocare” la sua precedente revoca delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione del MUOS, ridando così, per ciò che compete alla Regione, il via libera all’opera. Ma c’è chi non si arrende e lotta, giorno per giorno, come si è visto anche a Palermo, dove, tra gli altri, un significativo e corposo spezzone della manifestazione è stato quello degli studenti, che in merito ai disagi nelle scuole ed a quanto successo a Niscemi lo scorso 9 Agosto, hanno esposto tanti manifesti con su scritto: “Gli unici tagli che ci piacciono sono quelli delle reti…!”. Questo, e tanto altro ancora, ha fatto sì che la protesta assumesse dei chiari connotati “politici”, oltre che, ovviamente, legati al rispetto della salute ed alla dignità dei niscemesi. Lancia dei messaggi ben precisi, ad esempio, quella bandiera a stelle e strisce data alle fiamme dai manifestanti mentre il corteo percorreva via Vittorio Emanuele.
Nonostante i comitati No MUOS alla vigilia avessero lanciato la proposta di non far sfilare bandiere e striscioni raffiguranti specifici partiti o associazioni, erano parecchi i simboli esposti in corteo. Così come sono accorsi in buon numero personaggi politici e rappresentanti di movimenti, come Salvatore Borsellino, Antonio Ingroia, Fabio Granata, Angelo Bonelli, Paolo Ferrero, Fabrizio Ferrandelli, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando oltre, naturalmente, ad alcuni deputati regionali del Movimento 5 Stelle.
I manifestanti si sono dati appuntamento a piazza Castelnuovo, davanti al Politeama, da dove, poco dopo le 16.00, si sono mossi lungo la via Ruggero VII, via Cavour, via Roma, e dopo aver percorso via Vittorio Emanuele, hanno raggiunto piazza Indipendenza, radunandosi in sit-in davanti alla sede dell’ARS, presidiata, come Palazzo D’Orleans, da massicci cordoni di poliziotti in tenuta antisommossa. Giunti in piazza, i No MUOS sono stati accolti da un lungo striscione sorretto da alcuni deputati del Movimento 5 Stelle, esposto dal giardino di Palazzo dei Normanni, che riportava il testo iniziale dell’art. 11 della Costituzione, con una correzione inequivocabile: “L’Italia La Sicilia ripudia la guerra – No MUOS”.
Poco più in là, prospettava la finestra dove stavano affacciati i dieci manifestanti, anch’essi con striscioni esposti. Un saluto a distanza accompagnato da lunghi applausi della piazza ha preceduto la lunga trattativa: una delegazione di manifestanti, tra cui Nadia Furnari, fondatrice dell’associazione antimafie “Rita Atria”, ha ingaggiato un “faccia a faccia” con la Polizia. La richiesta, poi accolta, verteva nel consentire che una delegazione entrasse dentro il Palazzo per accompagnare fuori i militanti – che in mattinata erano stati identificati dalla Polizia – senza alcuna conseguenza di carattere penale che potrebbe comportare loro, ad esempio, il divieto di ingresso a Niscemi.
Le manifestazioni di affetto e di giubilo alla loro uscita da Palazzo dei Normanni, senza il verificarsi di un men che minimo atto di violenza, testimoniano la condivisione, da parte di chi è sceso in piazza, di questo nuovo gesto di “disubbidienza civile” portato a termine dai No MUOS, dopo quello, altrettanto eclatante, dello scorso Agosto a Niscemi.
Corrado Speziale