Tre mesi di stop e un ritorno attesissimo
Jannik Sinner sconterà “solo” tre mesi di sospensione per il caso Clostebol, tornando in campo il prossimo 4 maggio.
Una decisione maturata attraverso un accordo con la WADA. Il rischio iniziale era enorme: da uno a due anni di squalifica, nonostante la sua totale innocenza e l’assenza di dolo. Ma la posta in gioco era troppo alta per affrontare una battaglia incerta.
Si chiude così una vicenda assurda, quasi grottesca, che ha messo alla prova Sinner sotto il profilo psicologico.
Eppure, con una forza mentale spaventosa, ha continuato a dominare il circuito, conquistando nel frattempo altri due Slam, le ATP Finals, la Coppa Davis e consolidando il suo status di numero uno assoluto del mondo. Un campione vero, un mostro di resilienza e determinazione.
Come ha scritto Fabrizio Delprete in un messaggio toccante, “la morte nel cuore” per l’ingiustizia subita si accompagna alla “gioia in testa” per la dignità e l’intelligenza con cui Jannik ha gestito la situazione. Ha accettato di fermarsi per tre mesi, ha spezzato quella spada di Damocle che incombeva su di lui da quasi un anno e si è liberato dalle catene di un’agenzia che sembrava averlo preso di mira. Con schiena dritta e testa alta, ha scelto di chiudere questa parentesi per tornare ancora più forte.
“Ora sei libero, finalmente e definitivamente”. E adesso, con la mente sgombra da ombre e accuse infamanti, Sinner può puntare a traguardi ancora più grandi. Roma, Parigi e – perché no? – il Grande Slam. La sua storia non si ferma qui, anzi, riparte con una nuova consapevolezza: ora che nulla può più fermarlo, il mondo del tennis è ai suoi piedi.
Ti aspettiamo, campione.
Dal web, ovviamente schierato tutto dalla sua parte. (foto di copertina tratta dal web)
