– di Corrado Speziale –
Al Parco Letterario “S. Quasimodo” di Roccalumera è in corso la terza edizione della rassegna organizzata dalla Filarmonica Laudamo di Messina, con la direzione artistica di Luciano Troja. Quattro serate tra conversazioni e musica con artisti siciliani e soprattutto messinesi, in particolare della riviera jonica, portatori di idee e “propulsori di fermenti creativi” che stanno attirando e incuriosendo gli spettatori dentro uno spazio suggestivo, “luogo di cultura al profumo di gelsomino”, come l’ha definito lo stesso direttore artistico. Venerdì scorso, bella serata suddivisa in due sessioni, caratterizzata dall’esibizione dell’Avantgarde Voices, ensemble di giovani voci femminili diretto da Rosalba Lazzarotto, con lo speciale contributo di Carmelo Coglitore al sax, seguito dal concerto del sensazionale quartetto di Carlo Cattano. Le performance sono state precedute da testimonianze e racconti dei protagonisti sulle loro esperienze musicali e di vita. L’intento e gli stimoli di Luciano Troja, sui quali si fonda la rassegna: “Intercettare fermenti creativi musicali che siano motivo di crescita del territorio”. Rosalba Lazzarotto: “La musica è vita. Dal mio punto di vista è il motore dell’essere”. Il batterista Antonio Moncada, fondatore nel 1982 a Lentini del laboratorio musicale Piazza Scienza e Lavoro: “Suoniamo e contemporaneamente siamo musicisti e ascoltatori”. L’aneddoto di Carlo Cattano: “Quando Bob Mintzer mi disse, Sbaglia forte…”.
E ad un certo punto, ecco che a Roccalumera, al Parco Letterario dedicato a Salvatore Quasimodo, all’ombra del Nobel e al profumo di gelsomino, accanto ad un treno che passa lento, senza grandi clamori ma con tanta anima e altrettante motivazioni, ti si presenta davanti un jazz degno di grandi rassegne. E’ la Sicilia creativa, visionaria, che in musica sa studiare, osservare e dialogare. Che sa soprattutto creare e appassionare attingendo dalle esperienze, dalla storia, fondendo note ed emozioni. L’ultima “creazione” di Luciano Troja, direttore artistico che rompe gli schemi, in appendice ad una stagione straordinaria, a Messina, della Filarmonica Laudamo, si chiama “Concerti e Conversazioni – La creatività nel jazz a Messina e in Sicilia. Un punto di vista”. La rassegna è iniziata il 31 luglio e si sta articolando nelle serate del 2, 4 e 6 agosto. Protagonisti, artisti siciliani e soprattutto messinesi, in particolare della riviera jonica, portatori di idee e “propulsori di fermenti creativi”. Si inizia con le conversazioni sul palco. Si finisce, sempre con le “conversazioni”, stavolta dirette, affettuose e informali, tra artisti e appassionati. In mezzo, quasi due ore di tanta buona musica.
Prima dei concerti, Erika La Fauci, pianista e artista a tutto campo, conduce gli incontri. Venerdì scorso, protagonisti Rosalba Lazzarotto, cantante messinese, ideatrice di Jazz in Badia e dell’Avantgarde School. Accanto, Antonio Moncada, batterista di Lentini, fondatore nel 1982 del Laboratorio Piazza Scienza e Lavoro e il sassofonista Carlo Cattano. Gli artisti hanno dato prova della loro indole, innanzitutto attraverso le parole, poi con i concerti.
Rosalba Lazzarotto è cantante jazz e psicologa, dotata di importanti doti personali e artistiche, che ama intercettare e riproporre le musiche e le voci dal mondo come pochissimi sanno fare. Nelle sue parole, l’incontenibile passione che la contraddistingue: “La musica è vita. Dal mio punto di vista è il motore dell’essere. Da quando sono nata è sempre stata al primo posto nella mia vita. Così, piano piano, come musicista e cantante ho sempre pensato che la musica potesse essere una maniera di espressione”. Ed ecco un volto determinante del suo carattere: “La musica è soprattutto condivisione. L’Avantgarde nasce sostanzialmente dalla voglia di condividere”. Questi gli elementi portanti: “Valori, tempo, cultura…Da lì nascono tutte le altre idee per cui riunirsi, parlare, leggere, suonare, scrivere”. Dunque, l’altra sua creatura: “Jazz in Badia ha rappresentato per sei anni un punto di riferimento importante ma prima c’erano stati altri seminari organizzati da me, in dieci anni. Un bel luogo dove unire la musica e la neuroscienza, avendo questo ‘problema’ di essere anche psicologa…”. Il progetto “Spiritual Sound”, proposto nel concerto da Avantgarde Voices, da lei diretto, era stato presentato in anteprima il 23 giugno a Motta D’Affermo, alla Piramide 38° Parallelo, nel corso del Rito della Luce di Antonio Presti per Fiumara d’Arte.
Quello del laboratorio Piazza Scienza e Lavoro di Lentini, dal luogo dov’è sorto, è una realtà straordinaria. Ne ha parlato il fondatore, il batterista Antonio Moncada: “Il laboratorio nasce nel 1982, di fatto, nel cortile di casa mia, dove già negli anni 60 io ed altri musicisti facevamo musica. Ma non è una scuola di musica. E’ uno spazio libero, dove la musica si suona e si ascolta, un laboratorio di idee su come fare musica, al di là delle discipline normali, utilizzate nelle scuole”. Il comportamento nell’intesa e nella condivisione: “Suoniamo e contemporaneamente siamo musicisti e ascoltatori dei musicisti”. Come dire: nel jazz, la perfetta dimensione pratica dell’interplay. “Dopo, con i musicisti e con le persone presenti al laboratorio, liberamente aperto, c’è la discussione su tutto ciò che abbiamo fatto. Per cui ci sono concerti e confronti continui”. Nel laboratorio, insieme a Moncada, da decenni, Carlo Cattano: “Il laboratorio è un vivaio di gente, di musicisti, dove molti ragazzi hanno l’opportunità di confrontarsi con persone un po’ più esperte che hanno un pensiero preciso.
Questo è fondamentale per la crescita di ognuno di loro. Il carattere del laboratorio è proprio quello di una palestra dove sperimentiamo di tutto”. Un motto che li unisce, in siciliano puro. “Abbiamo una parola d’ordine: non c’è megghiu di ora. Proviamo a fare le cose in quell’istante, in quel momento, pur sbagliando e parlandone per attivare alcuni processi che altrimenti non si attiverebbero”. Infine, la chiave di tutto: “C’è un’energia positiva che io chiamerei amore. Così l’obiettivo è raggiunto”.
I concerti.
Avantgarde Voices, “Spiritual Sound”, direzione Rosalba Lazzarotto, Carmelo Coglitore al sax.
Miriam Makeba è una delle grandi passioni di Rosalba Lazzarotto. All’indimenticabile “Mama Afrika”, grande voce Anti-Apartheid per eccellenza, Avantgarde Voices dedica i primi due brani: Amaliya e Pata Pata. Per la platea saranno subito emozioni con Carmelo Coglitore che, improvvisando al sax, pian piano entrerà in sintonia con l’ensemble. Seguirà Immagine, di J. Lennon. Da lì, Coglitore farà prendere quota al suo strumento e finanche con effetti ritmici introdurrà When the Saints Go Marching, dove la straordinaria voce di Rosalba Lazzarotto farà da guida al coro in perfetta versione spiritual, accanto alle appassionate svisate del sax. A seguire, Fragile, firmata Sting, si farà ricordare per le esibizioni soliste delle coriste.
Dopo l’Africa, gli Stati Uniti e il Regno Unito, la mente e il cuore di Rosalba Lazzarotto e delle sue Voices migrano verso i Balcani: sarà Ederlezi, in un suggestivo omaggio gitano da coro bulgaro a Goran Bregović, al regista Emir Kusturica, e con essi al pubblico del Parco “Quasimodo” di Roccalumera, a chiudere in maniera eccellente la prima sessione della serata.
Carlo Cattano 4Tet. Composizione: Carlo Cattano, sassofoni e flauti; Paolo Sorge, chitarra; Alessandro Nobile, contrabbasso; Antonio Moncada, batteria e percussioni.
Progetto: Lines. Nessun titolo assegnato ai brani, contraddistinti solo da numeri. L’album, la cui pubblicazione è prevista in ottobre, è stato interamente composto da Carlo Cattano e si preannuncia davvero interessante.
Siamo in un’avanguardia “aperta”, che abbraccia variegati stili e linguaggi, dove si legge il “progressive” dei King Crimson, giusto per indicare qualche similitudine. Non a caso, Keith Tippett pianista che suonò nel mitico gruppo britannico, è tra i grandi che hanno collaborato con Cattano e Moncada nel laboratorio di Lentini. Ad un certo punto, il quartetto offrirà apprezzabili spunti che toccano free jazz e fusion, con “visioni” ritmiche e compositive che ciascuno potrà interpretare, senza esagerare negli stili e nei generi: è musica senza confini preordinati, dove sogno, passione e creatività fuggono dal mainstream. Ne è la prova il brano dedicato ai bambini con tanto di giochini sonori infantili “suonati” da Moncada.
A fine concerto, due parole con Carlo Cattano fra commenti e aneddoti. Tempo fa, ad un concerto il suo gruppo aveva in scaletta due brani del grande sassofonista Bob Mintzer, presente tra il pubblico. Preliminarmente Cattano lo avvicina, giustificandosi in anticipo per eventuali, possibili errori. La battuta del maestro è inequivocabile: “Mi raccomando, sbaglia forte…”
La risposta, quando la musica è intesa come espressione di un pensiero libero.