LBRI IN VETRINA – “Mal di pietre” di Milena Agus
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LBRI IN VETRINA – “Mal di pietre” di Milena Agus

milena-agus_1229414022Mi piace fermare le emozioni scaturite dalla lettura di una storia partendo da una frase che faccia da input e dia un’idea dell’essenza stessa del libro.

Ovviamente sono considerazioni personali, non mi prefiggo di riassumere una storia per invogliarvi a leggerla: vorrei esclusivamente condividere le mie impressioni.

Perché in fondo, forse, nell’amore, alla fine bisogna affidarsi alla magia, perché non è che riesci a vedere una regola, qualcosa da seguire per far andare le cose bene, per esempio dei Comandamenti.

Mal di pietre si legge in un pomeriggio ed è impossibile lasciarlo a metà, non solo per le frasi lunghe ed articolate che servono a instaurare un dialogo con il lettore. E’ la trama narrata da una nonna paterna, donna  “diversa”.

E’ il bisogno di continuità generazionale per crescere sereni; il bisogno di guardare alle proprie radici per diventare gli uomini e le donne di domani.

E’ l’impellente urgenza di avere dei maestri a cui affidarsi nella confusione d’affetti e di punti di riferimento nella società di oggi.

Una nipote consapevole di essere diventata la donna che è, grazie all’originalità di una nonna ‘strana’.

L’autrice impone l’evolversi della storia e non permette al lettore di restare insensibile, distante, estraneo alle scene di quotidianità che attraversano tre generazioni di donne ed in cui ciascuno può ritrovare la propria esistenza se pur tinta da sfumature diverse.

La protagonista è l’emotività, non la donna che la possiede e con cui è costretta a convivere.

Quella propensione ad essere ipersensibili e vulnerabili, fragili, ricettivi all’inverosimile di tutto ciò che avviene, questo status appunto può condizionare talmente la vita di una persona da farla apparire “matta” e relegarla ai margini dell’entourage familiare e sociale.

Una donna anziana che rimane incredula, senza parole dinanzi alle vicende. Vorrebbe urlare il groviglio di turbamenti che la agitano ed invece resta muta, in attesa che il mondo che la circonda la comprenda senza far domande o ragionamenti inutili.

Quante cose avvengono senza una logica?

E’ così illogico accettare un essere candido, privo di aggressività?

Un matrimonio come tanti. Un amore scoperto quando non si cercava più.

Chissà se Milena Agus abbia avuto una nonna così “bella”, pura, profonda.

La scrittrice ha saputo descrivere un aspetto dell’animo umano che alla gente fa paura, perché essere persone empatiche e sensibili in questa nostra società è sinonimo di follia, di stranezza e porta all’emarginazione.

Linda Liotta Sindoni

 

L’Autrice: Milena Agus

E’ nata a Genova da genitori rigorosamente sardi, ma vive in una vecchia casa della sua Cagliari.

Ha scelto l’isola per scrivere e si dedica contemporaneamente all’insegnamento dell’italiano e della storia in un istituto tecnico.

Ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali.

I suoi libri sono stati tradotti in venti lingue, in omaggio ad un’estrema sensibilità d’animo che non manca di commuovere lettori sparsi su tutto il pianeta.

 

linda_liottiDiamo avvio ad una nuova rubrica su scomunicando.it, che da sempre si è occupato di libri.

A curarla è Linda Liotta Sindoni, scrittrice per passione, attenta osservatrice della vita quotidiana e del lessico italiano.

Autrice di “Come Perseidi”, oggi  è la   redattrice di questo spazio che vuole essere una “finestra” particolare sia per  autori esordienti che per coloro che cercano nuovi spunti per ri-leggere libri e testi.

testi e libri possono essere inviati a redazione@scomunicando.it

29 Novembre 2011

Autore:

admin


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