LETTURE – Lotta di Popolo. Da Evola a Mao: un libro sui giovani neofascisti negli anni ’60 e ’70
Attualita, Cultura, Fotonotizie, In evidenza

LETTURE – Lotta di Popolo. Da Evola a Mao: un libro sui giovani neofascisti negli anni ’60 e ’70

Un libro di Alfredo Villano. Un’analisi lucida e per certi versi chiarificatrice. L’articolo pubblicato su il Secolo d’Italia nei giorni scorsi, che pubblichiamo integralmente. ha anche riaperto il dibattito sul ruolo avuto dall’arcipelago di gruppi e movimenti che roteavano nell’area extraparlamentare dell’estrema destra in quegli anni. Conoscere per comprendere e capire.

Non solo la storia del Msi e delle sue molteplici anime è oggetto, negli ultimi tempi, di studi e approfondimenti.

Vengono indagati anche iniziative, gruppi e progetti all’apparenza minoritari ma che furono in grado di catalizzare energie ed entusiasmi, lasciando in eredità una eterogenea carica eretica.

E’ il caso dello studio di Alfredo Villano (Da Evola a Mao. La destra radicale dal neofascismo ai nazimaoisti, Luni editore, Milano, pp. 384) che si concentra sulle evoluzioni del neofascismo giovanile che portarono, dagli anni Cinquanta in poi, alla formazione di movimenti dissidenti rispetto alla linea di inserimento nelle istituzioni propugnata dal Msi: Sinistra nazionale e Ordine Nuovo, Giovane Europa, e ancora il movimento di Randolfo Pacciardi Nuova Repubblica con la sua organizzazione giovanile Primula Goliardica.

Ma in particolare il libro di Alfredo Villano esamina origini e ambizioni politiche di Lotta di Popolo, fenomeno che ad avviso dell’autore fu l’indice “della energica reazione ideologica di stampo radicale nei confronti di un neofascismo ancora incline alle evocazioni nostalgiche”.

Ciò che Lotta di Popolo aveva intenzione di costruire, anche sulla scorta di una robusta critica all’atteggiamento reazionario assunto dal Msi nei confronti del Sessantotto (nella copertina del libro, non a caso, ci sono gli scontri di Valle Giulia), era una forza capace di unire nella lotta “tutti gli individui non ancora integrati nel sistema produttivistico-consumistico”: le minoranze rivoluzionarie del proletariato industriale, gli studenti, i contadini e gli intellettuali non organici. In questo quadro Lotta di Popolo sviluppò anche una serie di documenti in appoggio ai movimenti di liberazione nazionale, guardando con simpatia al popolo palestinese e a quello irlandese.

Tra i punti qualificanti del progetto di Lotta di Popolo c’era soprattutto la “centralità europea” contro gli imperialismi, presupposto sulla base del quale si realizzò la confluenza in Lotta di Popolo del gruppo italiano di Giovane Europa.

Il progetto, tuttavia, col suo chiamarsi fuori dal sistema (né fronte rosso né reazione era uno degli slogan) e fuori dalle classiche contrapposizioni destra-sinistra e fascismo-antifascismo era destinato a rappresentare soprattutto un bacino di idee e di riferimenti culturali senza riuscire a incardinarsi e a strutturarsi profondamente sul territorio.

Un bacino cui attinsero esponenti come Paolo Signorelli, e movimenti come Terza Posizione, contribuendo a dare sostanza a quel filone del “comunitarismo rossobruno” che ancora oggi è sotteso ad alcuni giornali e riviste, come Rinascita di Ugo Gaudenzi e le riviste Eurasia di Claudio Mutti e Orion di Maurizio Murelli.

Ma perché studiare in modo approfondito oggi il fenomeno Lotta di Popolo? “Perché – risponde l’autore Alfredo Villano – nessuno lo aveva fatto prima e Lotta di Popolo influenza moltissimo gli ambienti radicali degli anni Settanta.

C’è un interesse oggettivo a studiare questa corrente di pensiero che partendo dal Msi va a fare della lotta al sistema l’elemento identificante e di coagulo oltre gli schemi classici del neofascismo.

Di qui il titolo: da Evola, autore cult dei tradizionalisti anni Cinquanta, si passa ad avere simpatie addirittura per Mao, in una chiave di interpretazione politica di ciò che si muove nel presente non più condizionata dalla nostalgia”.

Per comprarlo
Alfredo Villano
DA EVOLA A MAO. La destra radicale dal neofascismo ai “nazimaoisti”
Collana: Contemporanea – 7
Pagine: 384
Formato: 14 x 21 cm
ISBN: 9788879845434
Sinistra Nazionale e Ordine Nuovo, Nuova Repubblica di Pacciardi e i suoi ragazzi di Primula Goliardica: quale il filo rosso che accomuna gruppi così diversi per estrazione e provenienza ideologica, aspirazioni e ambizioni?
Se negli anni Cinquanta tale ribellismo abbraccia inevitabilmente le radici sociali del fascismo e della Rsi o lo spiritualismo di stampo evoliano, evocando prospettive e soluzioni tra loro accomunate da un forte intransigentismo nei confronti della linea politica della Fiamma, gli anni Sessanta non necessariamente portano ad analoghe conclusioni e a sbocchi della stessa natura. I temi di politica estera dividono e infiammano i giovani estremisti i quali, a partire dalle riflessioni antimperialiste in chiave europea di Jean Thiriart e la sua Giovane Europa avviano e per certi versi continuano un percorso politico-culturale che, passando per l’esperienza di Primula Goliardica, il gruppo giovanile di Nuova Repubblica, porterà alla nascita del movimento più controverso della contestazione studentesca: Lotta di Popolo.
Sono in buona parte i giovani provenienti dalle file del ribellismo di destra che, nell’ottica del superamento
della polemica fascismo-antifascismo, furono attratti dalla battaglia antipartitocratica e presidenzialista del movimento capitanato dall’antifascista Randolfo Pacciardi. Sui giovani in generale ma su quelli di Primula in particolare, Pacciardi punta fortemente per riuscire a dimostrare la forza e la vitalità del suo movimento; tra di essi molti non si riconoscono nelle posizioni atlantiche e filoisraeliane del suo leader e si immergono nella contestazione studentesca sin da Valle Giulia. Tale gruppo, la cui genesi non può prescindere dall’esperienza del Movimento Studentesco di Giurisprudenza romano, nell’ottica antiborghese e antimperialista, elaborerà un originale mix di idee in cui l’Europa diventa il faro dei movimenti di liberazione nazionale e i nemici assoluti sono l’Urss, gli Usa e i suoi fedeli alleati come Israele.
È il popolo che irrompe sulla scena, diventando il perno della storia e di tale cambiamento: i “nazimaoisti” di Olp, nella loro audace elaborazione di stampo profondamente antiborghese, evocano, rivisti e corretti, temi già cari al socialismo nazionale, e richiamano la visione geopolitica della Giovane Europa, che non può non prescindere dall’esperienza antisistema di Primula per andare a formare un bagaglio culturale e di valori il quale, dopo aver trovato ascolto nel corso degli anni in ambienti trasversali, ancora oggi, ottiene spazio in significativi movimenti, riviste e giornali.
L’Autore:
Alfredo Villano, laureatosi a Pisa con una tesi sulle origini del Movimento Sociale Italiano, pubblica nel 2008 L’ultima legione nera. Il movimento “Ordine Nuovo” tra tradizione e rivoluzione (1954-1973), prima analisi del movimento di estrema destra Ordine Nuovo al quale segue, nel 2011 Rodolfo Graziani fascista conteso. Il difficile rapporto con il Msi, gli sfuggenti contatti con il Pci, l’evoluzione del combattentismo “nero” (1947-1962). Nel 2015 è autore di un saggio intitolato Il fascino di Pacciardi sui giovani neofascisti.
16 Gennaio 2018

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist