Alla presentazione oltre all’autore hanno presenziato la storica firma messinese Nuccio Anselmo e Santo Laganà dell’associazione antimafia Trinacria che da sempre si mostra vicina verso coloro che denunciano atti di stampo mafioso.
Quello di Paolo Brogi, prestigiosa firma delle pagine di cronaca nera del Corriere della Sera, è un vero e proprio viaggio-reportage nella realtà del meridione, quello vero, quello delle realtà mafiose e dell’omertà che le contraddistingue, mostrando però, dall’altro lato, il lato che forse ingiustamente troppe volte viene sottovalutato, quello di un meridione che non ci sta a soccombere e che vuole reagire. Ci si domanda a questo punto chi sono gli uomini e le donne del sud?
La risposta potrebbe sembrare molto meno scontata del previsto, in molti reputano di saper rispondere e di conoscere una realtà descrivendola attraverso le facce che si vedono in superficie, quella inquietante della criminalità organizzata e quella giocosa della pizza e del mandolino. I uomini e le donne del sud raccontati da Paolo Brogi sono il sindaco sotto scorta in Calabria, le ragazze di Fimmina TV nella Locride, quei cittadini che ad Afragola, vicino Napoli, hanno creato dei movimenti spontanei per segnalare l’avvistamento dei roghi appiccati dalla camorra nelle discariche che provocano tumori e malformazioni fetali.
Brogi inoltre affronta in maniera schietta la questione siciliana, già affrontata nel libro “la lunga dei Mille”, dove scavando nelle difficoltà di tutti i giorni, si affronta la questione anche dei “Forconi” che chiedono giustizia e rispetto per le aziende chiuse e per quelle rimaste in piedi tra mille difficoltà, senza nessuna tutela da parte dello stato per i propri prodotti soffocati dalla concorrenza extraeuropea. Sono equilibri molto fragili quelli toccati da Brogi, situazioni di disagio che la crisi ha solo aumentato fino a far dire a qualcuno “ma che senso ha sentirci italiani se poi veniamo trattati così?”, certamente però non bisogna commettere l’errore di giudicare frettolosamente senza prima domandarsi “che cosa si è fatto per farci sentire tutti figli della stessa patria?”.
È lo stesso Brogi ha dichiarare pubblicamente come il viaggio in Campania, in mezzo alle discariche in odore di camorra, sia stato uno dei punti più particolari del suo viaggio “era veramente strano come, nei pressi di Afragola, si vedono formati due pilastri neri, uno per lato, solo che non sono cemento, sono fumo –ha spiegato Brogi – proveniente da discariche abusive della camorra. È stato bello vedere come poi dei cittadini si siano riuniti spontaneamente dei comitati di avvistamento roghi pronti a denunciare ogni volta si veda un “pilastro”.
Purtroppo però nessun partito in campagna elettorale ha focalizzato l’attenzione su questo problema”. Fra le storie di cui si è discusso oggi, ma che non sono presenti nel libro, Santo Laganà ha raccontato la vicenda di Simona Napoli, ragazza calabrese di 24 anni proveniente da famiglia mafiosa, costretta a vivere sotto falsa identità in quanto rea di aver denunciato il padre e il fratello dopo aver ucciso il ragazzo di cui era innamorata dopo che, non ancora maggiorenne, era stata costretta a sposarsi per motivi “d’affari”.
Anche questa una piccola grande storia di quegli uomini e donne del sud di cui si pensa di saper tutto per poi scoprire di non sapere nulla.
Antonio Macauda