MARIANGELA MELATO – Sul palco o al cinema, un’artista “totale”
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MARIANGELA MELATO – Sul palco o al cinema, un’artista “totale”

L’attrice si è spenta in una clinica romana. Aveva 71 anni. Una vita sul palcoscenico con i più grandi registi: Ronconi, Visconti Fo. Ma anche sul set ha lasciato il segno, soprattutto nella commedie: da “Mimì metallurgico” a “Travolti da un insolito destino”. E di sé diceva: “Un’attrice deve far ridere o piangere, e riuscire a recitare senza travestimenti”. Il legame di una vita con Arbore

di CLAUDIA MORGOGLIONE – fonte Repubblica.it

Una vera mattatrice, la Melato, perfetta per quasi tutti i registri della recitazione. Dalle commedie da grande schermo alla Mimì metallurgico ferito nell’onore, alle performance davanti al pubblico che più drammatiche non si può: Shakespeare, le tragedie greche, Pirandello e mille altri autori. Sotto la direzione di grandi registi come Dario Fo o Luca Ronconi. “Mi considero un’attrice nel senso antico della parola – dichiarò in un’intervista, all’indomani del successo di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto – e un’attrice deve poter fare tutto, teatro, cinema, tv. E deve far piangere o ridere il pubblico, usando in modo diverso sempre i soliti ingredienti: la faccia, gli occhi, la bocca, il corpo. Senza troppi travestimenti”. Identificata al massimo in un personaggio, eppure sempre autentica, sempre se stessa: è per questa combinazione rara, forse irripetibile, che adesso lascia un vuoto grandissimo, in chiunque ami l’arte della recitazione.

Milanese (nasce nel capoluogo meneghino nel settembre del 1941), la Melato già da ragazza sente fortissimo il fascino del palcoscenico. Nel 1960 entra nella compagnia di Fantasio Piccoli, poi tocca a Fo (lavora per lui dal ’63 al ’65, in Settimo ruba un po’ meno e La colpa è sempre del diavolo. Poi tocca a Luchino Visconti (1967, nella Monaca di Monza) e a Ronconi, l’anno successivo, nell’Orlando Furioso.

Ma è a questo punto che il cinema la scopre. Dopo l’esordio con Pupi Avati in Thomas e gli indemoniati (1969), arrivano tanti grandi successi: Per grazia ricevuta di Nino Manfredi, La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, diretta da Lina Wertmuller in Travolti da un insolito destino, La poliziotta di Steno, Caro Michele di Mario Monicelli E a fine anni Settanta Casotto di Sergio Citti. Interpretazioni che le danno definitivamente quella popolarità diffusa, anche da rotocalco se vogliamo, che fino a quel momento era riservata solo ad attrici tipo Monica Vitti, Claudia Cardinale e Sophia Loren. E il paradosso è che lei, così intensa e drammatica sul palcoscenico, su grande schermo dà il meglio di sé sul fronte delle commedie. In particolare, i suoi duetti con Giancarlo Giannini, nei film della Wertmuller, fanno davvero scintille: “Con Giancarlo siamo sì amici, ma non come mi è capitato con altri partner di scena – ha ricordato in una delle sue ultimissime interviste, al Gazzettino di Venezia – eppure il successo ha dimostrato che stavamo bene assieme, che c’era fusione chimica. Ci siamo capiti al volo”.

Sul fronte privato, in quegli stessi anni, si lega sentimentalmente a un altro volto notissimo dello showbiz: Renzo Arbore. I due poi si lasciano. Ma lui ha sempre sottolineato l’importanza di lei: “Mariangela – ha dichiarato una volta – ha segnato la mia vita: mi ha fatto maturare moltissimo. E’ una donna eccezionale: la nostra vita insieme è continuata comunque”. E infatti, nel 2007, la loro amicizia si è trasformata di nuovo in una relazione stabile: “Quarantadue anni insieme e mai una meschinità o un litigio” racconta adesso lui, con dolore. Ma il legame della Malato con Arbore è l’unico finito sotto i riflettori: per il resto il lato privato della sua esistenza sarà sempre tenuto protetto, in linea col suo carattere schivo.

Anche perché in realtà è il teatro il suo vero, grande amore. Vi lavora con passione, fino alla fine: dal 1993 è stata legata al Teatro Stabile di Genova, per cui ha messo in scena, tra gli altri, Un tram che si chiama desiderio e L’affare Makropulos, ancora con Ronconi. Tra le sue performance recenti più notevoli il one woman show Sola me ne vò (2007), in cui balla e canta: “Avevo voglia di raccontarmi in prima persona, di farmi conoscere senza lo schermo di un personaggio – racconta all’epoca in una videointervista ad Anna Bandettini – un modo di vincere la solitudine, facendo un mestiere che è sempre scritto sull’acqua. Per questo ho buttato la maschera”.

Ma negli anni non sono mancate nuove incursioni in altri territori. Al cinema, in La fine è nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Monicelli e Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999), Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura. E in tv: da Scandalo, 1990, a Rebecca, la prima moglie, 2008. Pochi giorni fa, a Capodanno, su Rai Uno è stata ritrasmessa la su Filumena Marturano, a fianco di Massimo Ranieri: una trasposizione televisiva del capolavoro di Eduardo De Filippo, girata proprio per il piccolo schermo nel 2010. Una Filumena fuori dai canoni e (in senso buono) fuori del tempo: proprio come il suo talento inarrivabile.

I funerali si terranno a Roma sabato 12 gennaio alle ore 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo: lo ha comunicato questa mattina Renzo Arbore, a nome della famiglia. E sarà Emma Bonino a tracciare un ricordo di questa grande artista “totale”.

 

Film

Vieni via con me(attore) Carlo Ventura 2005


L’amore ritorna(attore) Sergio Rubini 2004


L’amore probabilmente(attore) Giuseppe Bertolucci 2000


Panni sporchi(attore) Mario Monicelli 1999


Un Uomo Perbene(attore) Maurizio Zaccaro 1999


La fine è nota(attore) Cristina Comencini 1993


Mortacci(attore) Sergio Citti 1989


Figlio mio infinitamente caro…(attore) Valentino Orsini 1985


Segreti segreti(attore) Giuseppe Bertolucci 1984


Il buon soldato(attore) Franco Brusati 1983


Il petòmane(attore) Pasquale Festa Campanile 1983


Domani si balla(attore) Maurizio Nichetti 1982


Bello mio bellezza mia(attore) Sergio Corbucci 1982


Aiutami a sognare(attore) Pupi Avati 1981


Jeans dagli occhi rosa(attore) Andrew Bergman 1981


Flash Gordon (4)(attore) Mike Hodges 1980


Oggetti smarriti(attore) Giuseppe Bertolucci 1980

I giorni cantati(attore) Paolo Pietrangeli 1979

Dimenticare Venezia(attore) Franco Brusati 1978

Saxofone(attore) Renato Pozzetto 1978

Casotto(attore) Sergio Citti 1977
Il gatto(attore) Luigi Comencini 1977
La presidentessa (2)(attore) Luciano Salce 1977
Todo modo(attorre) Elio Petri 1976
Caro Michele(attore) Mario Monicelli 1976
Mosè(attore) Gianfranco De Bosio 1976
Attenti al buffone(attore) Alberto Bevilacqua 1975
Di che segno sei?(attore) Sergio Corbucci 1975
Faccia di spia(attore) Giuseppe Ferrara 1975
L’albero di Guernica(attore) Fernando Arrabal 1975
La poliziotta(attore) Steno 1974
Orlando Furioso(attore) Luca Ronconi 1974
Sterminate “Gruppo Zero”(attore) Claude Chabrol 1974
Ultimatum alla polizia(attore) Marc Simenon 1974
La polizia ringrazia(attore) Steno 1972
Il generale dorme in piedi(attore) Francesco Massaro 1972
La classe operaia va in paradiso(attore) Elio Petri 1972
La violenza: quinto potere(attore) Florestano Vancini 1972
Lo chiameremo Andrea(attore) Vittorio De Sica 1972
Mimì metallurgico ferito nell’onore(attore) Lina Wertmuller 1972
Basta guardarla(attore) Luciano Salce 1971
Incontro(attore) Piero Schivazappa 1971

Per grazia ricevuta(attore) Nino Manfredi 1971

Contestazione generale(attore) Luigi Zampa 1970
Io non scappo… fuggo (attore) Franco Prosperi 1970
11 Gennaio 2013

Autore:

admin


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