Domani alle ore 17.00, nella sala della biblioteca “Tano Cuva” di Capo d’Orlando, i vari meet up della zona avranno l’onore di ospitare il Senatore Mario Michele Giarrusso (ben noto per il suo notevole impegno nella commissione antimafia) per la presentazione del libro scritto in collaborazione con Andrea Laccese: “Il voto di scambio politico-mafioso”. Introdurrà e modererà Antonella Papiro (referente del “meet up Orlandino”).
Inoltre, con grande piacere, interverrà lo scrittore Luciano Armeli Iapichino, anch’egli impegnato da tempo nell’attività di denuncia degli illeciti criminali attraverso libri e lavoro giornalistico svolto presso la testata “Antimafia duemila”.
Introdurrà e modererà Antonella Papiro (referente del “meet up Orlandino”).
Questo libro vuole essere un’esegesi della norma rivolta a chiunque, non solo ai politici, ai giuristi o ai lettori de Il Sole 24 ore, ma anche all’operaio e alla casalinga. A tutti. I cittadini devono essere consapevoli e informati dei danni provocati alla società dalla cattiva politica al servizio delle mafie.
La società civile va messa in guardia, perché possa esercitare una pressione più incisiva di quella dei poteri forti.
Mario Michele Giarrusso ha dedicato tutto il suo impegno nella lotta alle mafie, intervenendo con forza, nell’aula del Senato, sulla discussione che riguardava la norma sullo scambio politico-mafioso; tema centrale di questo saggio.
“Non c’è dubbio, non ce ne sarà in futuro e non c’è ne è adesso (e non ce l’hanno, fuori, neanche i cittadini di questo Paese) che questo dibattito, che è stato svolto in quest’Aula in questi giorni e nelle scorse settimane al Senato, è la prova, la dimostrazione, di tutte le ragioni per le quali noi non siamo riusciti a sconfiggere la mafia[…] Adesso si cominciano a risvegliare: eh certo, dice qualcuno, bisogna aumentare le pene, però questa normativa la dobbiamo approvare.
Ma perché? Perché la dobbiamo approvare, se sappiamo già che è sbagliata? Sganciare il voto di scambio dalla sanzione dell’associazione mafiosa vuol dire separare queste due fattispecie, colpire al cuore l’evoluzione giurisprudenziale che si è formata in questo punto e colpire l’idea che presiedeva all’articolo 416-ter vigente che era di Giovanni Falcone”
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