Da oggi infatti molti ragazzi disabili delle scuole superiori non avranno l’assistenza avuta in passato, (trasporto, riabilitazione e assistenza igienico sanitaria), in quanto la Regione ha tagliato i fondi, e quindi le cooperative e ASP che coprivano il servizio non lo possono effettuare più. Ciò è la conseguenza del taglio degli enti provinciali effettuati dall’attuale Governo regionale, vero e proprio fiore all’occhiello di questo primo anno di amministrazione Crocetta che, però, rischia di avere un effetto sociale devastante.
A dire no all’ennesimo schiaffo alla città di Messina ci hanno pensato stamani i sindacati e i genitori dei ragazzi disabili, che davanti alla Prefettura hanno tenuto un sit-in prima di essere ricevuti dal Prefetto Stefano Trotta. Risultato dell’incontro è stato l’impegno da parte del Prefetto di farsi portavoce di questa problematica direttamente dal Presidente Crocetta. Intanto però i problemi e gravi disagi rimangono, come sottolineato in particolar modo dalla CGIL “durante la sua ultima visita a Messina il Presidente Crocetta ha promesso 45 milioni per i servizi sociali – ha sottolineato Clara Crocè della Funzione Pubblica della CGIL – non si può tagliare su servizi essenziali come questi, questa riforma delle provincie, fatta passare come un capolavoro in tutti i mezzi d’informazione da Crocetta, ha accomunato servizi essenziali con quelli superflui.
Per quanto ci riguarda noi continueremo la nostra protesta fino a quando da Palermo non avremo le risposte che ci aspettiamo, queste famiglie non sanno più come gestire il vicenda”.
La protesta intanto non si placa, girando tra i manifestanti sono tante le testimonianze di madri di disabili costrette quotidianamente a vivere il disagio del disservizio. Intanto però nessuna di loro, compresi i sindacati, vuole indietreggiare di un centimetro e giovedi si effettuerà un’altra protesta davanti il tribunale.
Intanto però la città deve fare i conti con l’ennesimo atto contro i propri interessi che viene da Palermo, di Crocetta per ora a Messina si ricordano solo le promesse da marinaio e i danni di alcuni suoi provvedimenti, la rivoluzione sventagliata ai quattro venti dal presidente Crocetta stenta a vedersi e se è questa, forse, era meglio non fare assolutamente niente.
Antonio Macauda