E’ il terzo omicidio in pochi mesi nel messinese.
E’ stata un’esecuzione in piena regola, che è avvenuta ieri pomeriggio, in un appezzamento di terreno nell’area rurale compresa tra Santa Maria\Pavarina\Braidi.
Qui Nicola doveva rigovernare dei capi di bestiame. Ma di fatto non ci sono testimoni dell’agguato ed il suo corpo, dal padre, agonizzante, è stato ritrovato nella nottata.
Lì, ad aspettarlo c’erano dei sicari che l’hanno feddato con diversi colpi di arma da fuoco al volto.
Nicola Distefano, era “figlioccio” del boss Tindaro Calabrese, capo dell’ala scissionista del clan dei “Mazzarroti”, un elemento che i Carabinieri non scartano nel dare un profilo all’atto criminoso.
Il giovane pastore che in aprile avrebbe compiuto 24 anni, aveva la passione per i cavalli, e l’omicidio è avvenuto a poca distanza dall’ovile nel quale erano custoditi gli armenti.
Il 2 di dicembre a Barcellona Pozzo di Gotto fu assassinato il 22enne Giovanni Isgrò.
Un mese dopo, l’1 Gennaio, era toccato a Giovanni Perdichizzi, freddato dai killer all’uscita di un bar.
foto tratta dalla “gazzetta del sud on line”