Si è conclusa alle prime luci dell’alba di oggi l’operazione denominata “Colombiani d’Aspromonte”, che ha portato nel tempo complessivamente all’esecuzione di 42 arresti nei centri aspromontani di San Luca (RC) e Delianuova (RC).
Duecento militari del Comando Provinciale CC di Reggio Calabria, con l’ausilio di unità cinofile, dell’8° Nucleo Elicotteri CC di Vibo Valentia e dello Squadrone CC Eliportato Cacciatori “Calabria”, su ordine delle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Locri (RC) e Palmi (RC), hanno tratto in arresto, in esecuzione di 2 Ordinanze di Custodia Cautelare emesse dal Giudice delle Indagini Preliminari dei rispettivi Tribunali, 27 persone gravemente indiziate, a vario titolo, per i reati di traffico illecito di numerose armi clandestine, alcune delle quali risultate provento di furti perpetrati tra la Lombardia ed il Piemonte, porto e detenzione illegale di armi,traffico illecito di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, cocaina ed eroina, furti venatori e caccia di frodo. Altre 15 persone erano già state tratte in arresto nel corso delle indagini ed a riscontro delle stesse tra il 2013 ed il 2014.
Nei confronti di 3 minori sono stati notificati altrettanti avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emessi dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Reggio Calabria, in ordine ai reati di concorso nella detenzione illegale di armi clandestine.
Le indagini, condotte dai militari del Gruppo CC Locri (RC), del Comando Stazione CC di San Luca (RC) e dello Squadrone CC Eliportato Cacciatori “Calabria”, sono scaturite da un attento monitoraggio dell’area aspromontana di pertinenza dei due centri calabresi ed hanno preso spunto, nel 2013, dall’individuazione di una vasta piantagione di canapa indica in alta montagna nel comune di San Luca.
Sono state rinvenute successivamente numerose piantagioni di canapa indica ubicate in alta montagna, cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti già confezionati e pronti per la vendita nonché veri e propri arsenali di armi, all’interno di casolari ed ovili riconducibili a soggetti ritenuti contigui alle ‘ndrine di San Luca degli STRANGIO, detti “Janchi”, e dei GIORGI, detti “Boviciani”, note per i fatti inerenti la faida di San Luca (RC) e la c.d. “Strage di Duisburg” (15.08.2007).
Le successive indagini, volte a stroncare le attività illecite anzidette e colpire i responsabili proprio in quel territorio ritenuto impenetrabile e nel quale pertanto essi si sentivano “padroni” (anche grazie alla presenza di numerose “sentinelle” pronte ad allertarli in caso del sopraggiungere dei militari), si sviluppavano utilizzando tecniche investigative classiche, battendo il territorio, ed espedienti innovativi, con incursioni notturne, anche mediante l’ausilio di sofisticate attività tecniche, permettendo così di avere il costante monitoraggio di tutti i movimenti e di documentare il compimento di specifici reati (detenzione illegale di armi, coltivazione di canapa e caccia di frodo).
Ciò ha consentito ai militari di penetrare nel territorio aspromontano nonché di svelare l’esistenza di interi nuclei familiari dediti alla coltivazione di canapa indica mediante la realizzazione di piazzole recintate, fornite di impianti di irrigazione e di essiccatoi.
Inoltre, è stato possibile ricostruire provate responsabilità secondo le quali i soggetti,seppur non tutti e non stabilmente collegati fra loro, in un’area geografica ben definita, erano dediti al traffico di sostanze stupefacenti nonché di armi da sparoed all’organizzazione di battute di caccia da frodo all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, con l’utilizzo di armi clandestine e potenti ricetrasmittenti che gli consentivano di segnalare l’eventuale presenza dei militari ed eludere i controlli. con le foto degli arrestati.
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