Gli anni passano, ma il ricordo resta. Anzi, si rafforza sempre di più. E lo dimostra la presenza costante dei partecipanti al Memorial Segesta, che di anno in anno sembrano addirittura crescere di numero. E non potrebbe essere altrimenti, considerato l’affetto e la commozione che circondano il ricordo delle vittime del Segesta Jet: Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona.
Erano le 17,54 del 15 Gennaio 2007, quando un normale pomeriggio cittadino è stato turbato dalla più grande tragedia del mare che si sia mai verificata nello Stretto in tempi moderni: a poche miglia a largo di San Raineri, la portacontainer “Susan Borchard”, penetrava con la sua prua nella cabina di comando del mezzo veloce di Bluvia, riducendolo in un groviglio di lamiere, causando la morte immediata dei quattro marinai messinesi.
Da lì in poi, tra rabbia, dolore e indignazione si aprì un capitolo nuovo in materia di sicurezza nello Stretto con l’attivazione del VTS e di determinati schemi di traffico. C’è voluto, pertanto, il sacrificio di quei quattro ”eroi”, divenuti così una sorta di “patrimonio affettivo” della città, per far sì che le code cambiassero. Ma in questo senso è sempre fondamentale non abbassare il livello d’attenzione e pensare di operare affinché ciò non accada mai più.
L’ottava giornata commemorativa dei marinai del Segesta si è svolta a bordo della Nave Traghetto “Villa”. L’evento è stato come sempre voluto e organizzato dal S.A.S.Ma.N.T – Sindacato Autonomo Stato Maggiore Navi Traghetto, presieduto dal comandante Sebastiano Pino, supportato, come consuetudine, dalla Produzione Navigazione di R.F.I., diretta da Carmine Rogolino. Ed anche stavolta, assieme ai quattro caduti del Segesta è stato ricordato un altro loro collega: Salvatore Denaro, elettricista del traghetto Scilla, morto anch’egli tragicamente in navigazione nel 2001.
La mattina è stata caratterizzata dalla consueta consegna delle borse di studio agli studenti più meritevoli dell’Istituto Tecnico Nautico “Caio Duilio”.
“Il nostro impegno come sempre è “per non dimenticare’, ma anche per migliorare le condizioni di sicurezza della navigazione e dare prospettive ai giovani per migliorare il loro profitto e la loro formazione professionale”, ha detto Sebastiano Pino, dentro il salone della nave gremito, ricchissimo anche di autorità. Alla manifestazione hanno infatti partecipato, tra gli altri, il comandante della Direzione Militare Marittima della Sicilia Orientale Ammiraglio Domenico De Michele, il comandante del Distaccamento della Marina Militare di Messina Santo Le Grottaglie, il comandante dell’Autorità Marittima dello Stretto Antonino Samiani, il comandante del Porto di Milazzo Matteo Lo Presti, l’Assessore Comunale Gaetano Cacciola, intervenuto in rappresentanza del Sindaco – assente perché impegnato lontano da Messina – accompagnato dall’ex assessore alle Politiche del Mare Filippo Cucinotta, il viceprefetto di Messina Maria Adele Maio, il direttore del Centro di Formazione VTS Paolo Zumbo, il direttore dei Servizi per la Circolazione, da cui dipende la Produzione Navigazione R.F.I., Valerio Giovine e il vicepreside del “Caio Duilio” Mario Raffa, che a suo tempo fu insegnante proprio del compianto Domenico Zona. Presente anche il Comune di Villa San Giovanni, con una delegazione guidata dal Responsabile dell’Ufficio di Gabinetto Saro Bellè. In serata, si è unito al gruppo anche il Commissario della Provincia Regionale di Messina Filippo Romano.
Le borse di studio sono andate, per le prime classi, a Bartolomeo Puglisi e Dario Nasisi; per le terze ad Alessandro Cipriano (Sez. Macchinisti) e Roberto Greco (Sez. Capitani); per le quarte ad Ester Catrimi (Sez. Macchinisti) e Giovanni Pontillo (Sez. Capitani). A seguire, i premi ai migliori diplomati: Davide Durante (Sez. Macchinisti) e Daniele Ripa (Sez. Capitani). Quest’ultimo merita una particolare menzione: è stato premiato per la quinta volta in cinque anni. Un record difficilmente eguagliabile. Davvero complimenti.
Pomeriggio, poco dopo le 16.30, la NT “Villa” è salpata facendo rotta su 38°10’.9 Nord e 15°35’.5 Est, punto della tragica collisione, accompagnata da ben cinque unità navali: un rimorchiatore e quattro motovedette, rispettivamente della Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Polizia di Stato e Guardia Costiera. Da quest’ultima è stata adagiata una corona di alloro in mare. Il gesto è stato accompagnato dal toccante suono delle sirene e preceduto, sul Traghetto, dalla lettura della Preghiera del Marinaio e dalla benedizione impartita dal diacono Giuseppe Dini, mentre una brezza di tristezza e commozione accarezzava i volti di parenti, amici, colleghi e autorità presenti sul ponte-auto della nave. Da lì, con lo sguardo rivolto a quel lembo di Stretto poco oltre San Raineri, dove i natanti con le loro scie contornavano quella corona consegnata ai flutti, ciascuno ha rivolto il proprio pensiero ai quattro marinai strappati alla vita e donati al ricordo.
A seguire, il ritorno nell’invasatura della “Marittima”, dove, sempre a bordo della nave, è stata celebrata una Santa Messa. “Questa celebrazione riassume i sentimenti più impegnativi della nostra città. La nostra presenza qui significa speranza e corresponsabilità”, ha detto ad introduzione Mons. Letterio Gulletta, parroco della chiesa di S.Francesco di Paola, che ha officiato la funzione religiosa. La celebrazione è stata accompagnata dal coro polifonico della chiesa di San Nicola di Ganzirri, diretto dal maestro Mario Casablanca.
Dopodiché, il rituale è proseguito secondo uno schema ormai inciso nella mente e nel cuore di ciascuno: alle 17,54 – ora esatta dell’incidente – la gente si è portata attorno al monumento, dentro il piazzale, dove sono stati adagiati un mazzo di fiori rossi e un’altra corona di alloro. L’intonazione del Silenzio, da parte del maestro Alberto Famà con la sua tromba, e il saluto della nave attraverso il suono della sirena, in mezzo a tanta commozione, hanno chiuso l’ottava commemorazione del “Segesta”, nel segno del ricordo vivo e indelebile di chi non è morto invano e con la speranza che tragedie simili non ne accadano mai più.
Corrado Speziale