PONTE SULLO STRETTO – Le perplessità, i dubbi e la bocciatura della Commissione Ambientale
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PONTE SULLO STRETTO – Le perplessità, i dubbi e la bocciatura della Commissione Ambientale

Una decisione senza precedenti è stata annunciata oggi dalla Commissione VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente: il progetto della Società Stretto di Messina è stato respinto e richiede una revisione totale. La replica immediata di Germanà

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Con la nota prot. n. 70949 del 16 aprile 2024, la Commissione ha emesso una bocciatura senza appello, mettendo fine ai piani della società e interrompendo i termini previsti. La decisione della Commissione ha messo in luce gravi carenze nel progetto, confermando le preoccupazioni precedentemente sollevate. Il progetto, a detta della Commissione, è lontano dall’essere definitivo e presenta numerose lacune. In particolare, il Ministero dell’Ambiente ha richiesto:

  • Un nuovo Studio di Impatto Ambientale (SIA)
  • L’aggiornamento degli elaborati basato sullo stato attuale e non su dati obsoleti
  • Gli studi sui rischi sismici
  • Elaborati sulla qualità dell’aria, compresi gli effetti sull’atmosfera e sul clima
  • Studi sulla morfodinamica costiera
  • Analisi dell’impatto sulle acque superficiali e sotterranee
  • Dettagli sui requisiti e sullo stato delle risorse idriche
  • Un nuovo bilancio idrico
  • Elaborati riguardanti il paesaggio, la flora e la fauna, e così via.

La bocciatura bocca nei fatti l’iter previsto per il progetto della Stretto di Messina. Inoltre, è stato chiarito che la Verifica di Ottemperanza alle Prescrizioni non può essere procrastinata fino alla fase del progetto esecutivo. Questa decisione congela completamente il processo.

La domanda inevitabile è: come è possibile continuare la discussione in una conferenza di servizi “istruttoria” se il progetto deve essere rivisto e modificato in modo sostanziale?

Con questa nota il progetto del Stretto di Messina è stato colpito da una sconfitta senza precedenti, aprendo la strada a un nuovo capitolo di revisione e riformulazione.

 

la nota di Germanà (Lega)

Ponte Stretto:  basta strumentalizzazioni sinistra, richieste Mase normali

“La sinistra, pur di strumentalizzare, non perde occasione per commentare in modo inappropriato e, costantemente, contro gli interessi del Paese. Il Ponte sullo Stretto è la più grande opera ingegneristica del secolo e le richieste del Mase rientrano pienamente nella norma della procedura per la realizzazione di un imponente e ambizioso progetto. Nessuna criticità, quindi, al contrario di quello che dicono i soliti ‘perbenisti da salotto’, ma normali integrazioni. Basta con le sterili polemiche dei signori del No che non fanno il bene dell’Italia.

Il Ponte sullo Stretto si realizzerà nei tempi previsti e permetterà alla Sicilia e a tutto il Meridione di diventare l’hub dell’Europa nel Mediterraneo”.

Così in una nota il senatore siciliano Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo Lega e segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama.

Germanà ha puntualizzato anche sulla questione della Riserva nominale di Capo Peloro.

“La relazione della Città Metropolitana è compendio di baggianate”

il comunicato stampa del segretario in commissione Ambiente a Palazzo Madama.

“La ‘relazione apocalittica’ inoltrata dalla Città Metropolitana al MIT, riguardo l’incidenza della costruzione del Ponte sulla Riserva Naturale di Capo Peloro, apre di fatto a un tema rilevante sulla reale esistenza della riserva stessa. I rilievi, non vincolanti, posti dal dirigente della Città Metropolitana di Messina, nonché direttore della riserva, mettono infatti in evidenza il tema vero: ‘l’abolizione’ di quella che solo da un punto di vista nominalistico è una Riserva. Come mai la dirigente che ha firmato la relazione, la dottoressa Molino, in questi anni non ha fatto nessun intervento concreto per evitare che la Riserva diventasse, com’è oggi, ‘innaturale’? È noto, infatti, che la zona interessata nulla ha a che vedere con le vere riserve naturali, perché si tratta solo di territori antropizzati, cementificati e, in parte, inquinati dagli scarichi fognari e da rifiuti speciali. La ‘Riserva nominale di Capo Peloro’ ha solo impedito lo sviluppo imprenditoriale di un intero territorio per via di vincoli assurdi posti a tutela di non si sa cosa per ideologia ambientalista estrema.
La relazione sembra essere stata ‘confezionata’ da chi da anni avversa la costruzione del Ponte sullo Stretto facendo leva su leggende metropolitane come il prosciugamento o l’esondazione dei laghi, piuttosto che l’ombra del Ponte che altera l’ecosistema marino o l’ostacolo sulle rotte migratorie degli uccelli. La Riserva oggi è soltanto un cartello. Adesso basta”.

da leggere

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/16/ponte-sullo-stretto-doccia-fredda-per-salvinic-dagli-esperti-del-ministero-239-richieste-di-integrazione-nel-progetto/7515216/

16 Aprile 2024

Autore:

redazione


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