REALTÀ SOSPESE – La leggerezza e la forza espressiva nell’arte di Sara Teresano
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REALTÀ SOSPESE – La leggerezza e la forza espressiva nell’arte di Sara Teresano

– di Corrado Speziale –

L’artista messinese, nella mostra personale tenuta presso la Galleria Spazioquattro, in via Ghibellina 120, ha rappresentato con tecnica raffinata, profondamente espressiva, i temi e i soggetti che la contraddistinguono: l’essenza e i simboli della natura; elementi astratti; la donna, con le sue forme abbondanti, in atteggiamenti singolari. In mostra sculture in ceramica, terracotta patinata e alabastro. Sulle pareti, composizioni con sabbie di quarzo su polistirolo hanno sostituito le sculture di sale, tra le prerogative dell’artista, mantenendone intatti gli effetti e la qualità.

Esposta anche una raccolta di disegni su cartoncino, opere che vanno oltre la consueta produzione artistica di Sara Teresano.          

Realtà sospese, ma anche sommerse, nascoste, immaginate, tutte in relazione e in concorrenza tra loro, in un gioco di elementi intorno al dominio del bianco. Al centro, l’animo e i corpi delle donne. È arte che svela visioni, volti e gesti talvolta inediti della natura e che propone entità ben distanti dai luoghi comuni.

Realtà sospese”, è il titolo della mostra di Sara Teresano, la prima della nuova stagione, che si è tenuta nella Galleria Spazioquattro, luogo di incontri d’arte voluto e gestito dall’associazione fondata da Antonio Giocondo, Massimo Di Prima, Rocco Luvarà e Valentina Giocondo.

L’arte di Sara Teresano, scultrice che fonda le proprie conoscenze negli studi in biologia, poi tradotti in arte e arricchiti da richiami alla mitologia, si distingue ancora una volta per la sua unicità, in un percorso che incrocia visioni, sensibilità ed esperienze su un terreno fondato e ben strutturato, proprio della scultrice messinese: osservare e indagare con passione la natura, tra scienza e immaginazione, individuare le materie per poi studiarne e plasmarne le forme, dando ad esse un significato ideale, in un coro di energia, positività e purezza. Poi, le donne: svelarle nella loro ricercata femminilità. Con un dettaglio che dà un senso eccezionale all’idea, fuori da ogni stereotipo: donne oltremodo corpulente, immaginate e plasmate in posture singolari, a rappresentare la libertà di chi può dare forza alle proprie risorse interiori, indipendentemente dalle forme e dal volume del proprio corpo. In altre parole, rappresentare la bellezza, la forza e l’orgoglio di sentirsi donna.

L’arte in mostra di Sara Teresano restituisce al visitatore sensazioni che si sviluppano in un racconto sempre intriso di curiosità, ricercatezza e delicatezza.

La mostra nelle pareti presenta 12 pannelli con composizioni realizzate con sabbie di quarzo su polistirolo. È la novità dell’artista che così rinnova e aggiorna la tecnica delle sculture di sale, con effetti e qualità altrettanto eccellenti. È bianco che emana dal bianco, che assume forme in rilievo morbide e circolari dove l’immaginazione muove la natura facendo “sbocciare” un’opera d’arte. Con un’eccezione: un buco nero “cattura” una stella dentro una dimensione cosmica. Ne scaturisce un effetto su cui cade l’occhio del visitatore. Cosa siamo al cospetto dell’universo? “La vita va avanti anche senza di noi…”, dice Sara Teresano. Cosicché, “realtà sommerse”, fuori dal nostro sguardo e dal nostro controllo, siano esse marine o altro, danno spunti di riflessione attraverso l’arte.

Ma c’è anche lo stupore dettato dai misteri e dalla bellezza della natura di ogni giorno: “L’incontro” in alabastro, ci rappresenta il polline in equilibrio su un ipotetico fiore, pronto a dare nuova vita. Così come due “Germogli”, fianco a fianco, sempre in alabastro, si danno il cambio tra una vita nuova e un’altra destinata a finire. Dello stesso materiale, “Parole come pietre”, dentro un mondo che troppo spesso le usa a sproposito.

Argonauta”, in terracotta patinata, è l’allusione al viaggio coraggioso e beneaugurante come metafora di vita che l’artista affida al busto di una ragazzina, cosicché possa crescere e diventare donna. Sul suo capo, il richiamo del mare, con la mitica conchiglia. Ma dalla speranza alla disillusione lo spazio è breve. Al suo fianco, “Ride la gazza, nera sugli aranci”, è l’omaggio dell’artista a Quasimodo, nel segno della nostalgia per i tempi e i luoghi che furono e che non esistono più.

Ma le “Realtà sospese” di Sara Teresano in questo contesto sono innanzitutto ledonne libere di essere se stesse, senza condizionamenti”, secondo il sentire dell’artista. Donna “Bagnante”, “Farfalla” e soprattutto, “Nuvola”, con i loro atteggiamenti disinvolti, fanno bella mostra di sé, nel segno della leggerezza. Altre “nuvole”, sospese, intriganti, multiformi, dalle nobili sembianze di donna, stanno in alto, al piano di sopra, dove le “realtà sommerse” affiorano da sabbie scure. Al centro della saletta, la figura femminile, in tante forme, frutto di variegate ispirazioni, si articola nella raccolta di opere su cartoncino: un’inedita rassegna di “DiSegni” dell’artista, oggetto di una mostra nel dicembre del 2020 da Acomeangela, in via Placida.

Sara Teresano, qui, col suo tratto raffinato, dà vita su carta a corpi e sguardi leggeri, sfumati, quasi sospesi, sorretti a volte da una velata ironia.

11 Novembre 2022

Autore:

redazione


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