(nella foto: Salvatore Fazio, Serena Manfrè e Rosario Centorrino)
Scrittori ed editori per discutere di nuove frontiere della comunicazione editoriale.
Tra i primi appuntamenti del programma , a Naxoslegge – Festival delle narrazioni, della lettura e del libro -, all’interno della sezione “Sinestesie: sentire e vedere libri” c’è stata l’occasione per dare voce ad autori e case editrici per un incontro-dibattito che ha scrutato nella giovanissima area del book trailer.
Nel salotto letterario, moderato dal direttore artistico Fulvia Toscano, anche Giulia Carmen Fasolo, editore della Smasher di Barcellona P.G. presente al festival con quattro opere: A passo di tartaruga di Rosario Centorrino, Fino all’ultimo battito di cuore di Salvatore Fazio, Salvami l’anima di Serena Manfrè e Fondamentalmente tutto a posto di Giusy Pitrone.
“Questi quattro libri – dichiara Fasolo – pur nella loro grande diversità, potrebbero essere raccontati insieme perché ciascuno, appunto con declinazioni diverse, parla “dell’altro”, della relazione con “l’altro”, in un’epoca storica in cui la velocità digitale si scontra con la possibilità di “toccarsi”.
Sono testi che narrano, insomma, di relazioni vis-à-vis, di sentimenti e di quotidiano e nel rispetto di questa linea, in qualche modo intima e familiare, i relativi book trailer sono stati realizzati “in casa”, dando spazio, immagini e musiche a parte, comunque molto alla scrittura”.
“Credo che Sinestesie sia un’iniziativa estremamente interessante, – dice Manfrè – perché indaga l’odierno dibattito fra il libro nella sua essenza intrinseca di scrittura e di contenuti, e l’immagine, regina incontrastata della comunicazione nella nostra epoca.
Ha pienamente ragione la veterana scrittrice Marinella Fiume quando dice che il book trailer, essendo un’espressione artistica creata in una “lingua” diversa da quella del libro, può essere paragonata a una traduzione, e perciò a un tradimento, la lingua latina docet, ma io credo che, ahinoi, sia un “male” inevitabile in una società in cui è sempre più difficile staccare i nostri figli da pc e tablet e mettergli in mano un libro.”
“Penso che un book trailer possa invogliare a leggere, e quindi ben venga – conclude Centorrino – È vero pure che è anche un modo per commercializzare un prodotto. Un modo che appartiene a una sfera ben più ampia di nuove modalità di avvicendamento alla lettura, quali per esempio l’ebook.
Molte persone che conosco leggono ormai solo in digitale e non in cartaceo e questo è un esempio chiaro di come ormai la tecnologia stia prendendo sempre più piede. Per concludere: se così si vuole leggere, se così si arriva a leggere, va benissimo piuttosto che non leggere”.
Ma conosciamo meglio Serena.
Dal Lazio, sua terra natia, arriva in Sicilia Regine della scienza, della romana Edizioni Anicia, cinque biografie di scienziate che hanno fatto Storia. A
utrice del testo per ragazzi, a impronta narrativo-letteraria e intento pedagogico, è la giornalista messinese Serena Manfrè, alla sua terza pubblicazione.
Le immagini, forti e dai riferimenti vintage, sono dell’illustratrice Amalia Caratozzolo, siciliana e romana d’adozione.
Le regine saranno ospiti della libreria Doralice – via Consolare Pompea, 429 – il 24 settembre alle 17,30. Introdurrà la presentazione la giornalista Mariella Pagliaro. Saranno presenti l’autrice, l’editore Gianluca Bellisomo e Maria Andaloro in rappresentanza di “Posto occupato”, iniziativa contro la violenza sulle donne. Letture a cura di Tiziana Leva.
Serena, sei di nuovo in Sicilia questa volta con un nuovo libro, un testo per ragazzi. Di che si tratta?
“È un libro di biografie. Le nostre scienziate sono la professoressa e premio Nobel Rita Levi Montalcini, la pedagogista Maria Montessori, l’astronoma olandese Caroline Herschel, la filosofa e matematico Ipazia d’Alessandria e Suor Celeste, figlia di Galileo Galilei. Queste donne, vissute in epoche diverse, hanno in comune una forte caratterialità, una volontà ferrea, ognuna la sua genialità e un grande senso del dovere, ma anche del desiderio. Il testo si muove su due perni principali: l’importanza della scoperta scientifica nella Storia e un’energia prettamente femminile che viene fuori dalle personalità delle protagoniste. Fatte queste premesse, e posto che le nostre regine hanno un valore professionale in quanto legate al mondo scientifico, sono qui portavoci pure di messaggi di convivenza fraterna tra gli uomini, di necessità di uguaglianza di diritti fra i sessi, di positività nel vivere la vita, di aspirazione a un mondo migliore, la cui possibile realizzazione è affidata ai bambini”.
Perché donne e non uomini e perché proprio queste cinque donne?
“Non è una scelta femminista, ma solo il risultato di un’ispirazione, un invito al rispetto delle diversità. Perché purtroppo i meriti delle donne, nel raggiungimento di obiettivi sociali e soprattutto professionali, oggi come ieri, sono sicuramente maggiori rispetto a quelli di un uomo. Noi fatichiamo di più per tutto. Solo questo volevamo sottolineare con la nostra scelta rosa. Per quanto riguarda i personaggi, già nella prima bozza del progetto Rita Levi Montalcini era nella lista delle priorità. È una scienziata del nostro Paese, del nostro tempo. È un premio Nobel ed era, quando nacque l’idea del testo, ancora viva alle soglie dei 103 anni. La casa editrice che ha accettato il progetto, la romana Anicia, è stata subito d’accordo sulla professoressa Montalcini e, immettendosi con me e l’illustratrice Amalia Caratozzolo sul “filone scienza”, mi ha fornito del materiale interessante: un’opera che porta la firma di Livio Gratton, importante astrofisico italiano, messa a disposizione dai suoi eredi. Quando l’ho letta mi hanno ispirato in particolare due figure: l’olandese Caroline Herschel, sorella dello scopritore del pianeta Urano, William, e Suor Celeste, figlia di Galilei. Le altre due prescelte, Maria Montessori e Ipazia d’Alessandria, sono state “incoronate” la prima perché medico e pedagogista di fama internazionale e vicina al mondo infantile, la seconda in quanto personaggio storico a me molto caro, emblema di saggezza e sapienza, uccisa dall’ignoranza di un mondo che correva a gambe levate verso l’oscurantismo medievale”.
Pensi che l’esempio di queste donne, e di altre come loro, sia stato utile nella direzione della crescita dei diritti delle donne?
È evidente, secondo me, che oggi la donna ha più diritti sociali che in passato, ma è pur vero che siamo ancora lontani dall’assoluta parità fra i sessi, come non smetteva di ribadire la dottoressa Montalcini. Per quanto riguarda gli esempi positivi di chi ci precede, io credo che questi abbiano sempre un gran valore e servano a farci evolvere, a farci guardare più in là, ad avanzare insomma verso il meglio.
Nel marzo scorso Regine della Scienza è stato presentato in sette tappe a Roma e nel Lazio. Com’è andata?
“In una parola: emozionante. Siamo stati in alcune scuole, oltre che in librerie, a contatto diretto con i nostri diretti lettori, e devo dire che mi sono sorpresa per l’interesse mostrato dai ragazzini, maschi e femmine. Riuscire a catturare l’attenzione di un pubblico così giovane è per me motivo di orgoglio. Speriamo di continuare così”.
E il tuo romanzo “Salvami l’anima”?
“Direi che procede bene. Si iniziano a raccogliere i frutti di tanto lavoro. Nei giorni scorsi abbiamo saputo che è arrivato finalista al premio letterario Perseide e siamo stati di recente ospiti di Naxoslegge all’interno di Sinestesie, la sezione del festival che si occupa delle nuove frontiere della comunicazione dove abbiamo presentato in anteprima il book trailer del libro. Il 26 alle 18,30 saremo invece ospiti in video conferenza de “Il presidio del libro” di Gela (Libbra) nell’ambito della “Festa dei lettori”, intervistati dal presidente di Libbra, Salvatore Zafarana e il 28 ci troverete invece al SabirFest di Messina alle 18”.
E per il 2015?
“Ti avviso: a volte ritornano”.