SINAGRA – I “fiori” hanno rischiato di appassire.
Cronaca Regionale

SINAGRA – I “fiori” hanno rischiato di appassire.

 

 

Storia che si sommano, che fanno sorridere, che nell’improvviso silenzio mediatico che avvolge Sinagra, affiorano lentamente.

Anzi visto che di liquidi si tratta emergono.

E liquidi erano quelli, nel senso del soldi, che la “Fioraia” doveva versare alla ragioneria dell’ente per il pagamento dei tributi relativi al servizio idrico.

Un servizio non pagato da anni anche per una serie di vicende familiari – le bollette sono intestate anche al padre della signora Rosita – , e che aveva visto assommare un cifra ingente.

Visti i tempi di crisi i Piazza ne avevano chiesto la rateizzazione.

Una prassi forse non consueta, ma oggi utilizzata da tanti … che rientra nella disponibilità dell’ente accordare o meno.

E a Sinagra in tanti hanno già avuto la benevolenza dell’amministrazione per l’attuazione di questa tipo di pagamento che comunque salvaguarda l’ente, che pur con leggeri ritardi, incassa il tributo, in maniera certa, e da respiro all’impresa o al cittadino che in tempo di magri bilanci a volte ha difficoltà a portare il pane a tavola, figuriamoci il pagamento di una bolletta idrica.

Ambito dove la giurisprudenza è controversa, basti pensare che più volte i giudici hanno contestato a colpi di sentenze l’improvviso ed illegittimo distacco del servizio idrico che ha precluso l’approvvigionamento di un bene di prima necessità e di così basilare importanza come l’acqua potabile.

Sottolineando da un lato il diritto alla somministrazione dell’acqua potabile necessario a soddisfare le più elementari esigenze di vita e dall’altro salvaguardo il fornitore del servizio a incassare il credito con le procedure amministrative civili e penali del caso.

Oggi neanche l’Enel può staccare in toto la luce al contribuente moroso, ma ne deve salvaguardare una piccola percentuale per assicuare i servizi primari.

Ma tornando al comune Nebroideo, l’istanza dei Piazza venne in un primo tempo accolta dagli uffici di ragioneria, poi a distanza di poche ore revocata, anzi no, per meglio dire rimessa in discussione.

Una sorta di rinegoziazione dove il comune avrebbe concesso la rateizzazione imponendo una prima rata a distanza di pochi giorni.

Questione di ore … troppo poco e fuori dalle logiche dei tempi amministrativi e regolamentari.

La posizione dell’ente comunale era espressa anche in una nota dello stesso sindaco dove si evidenziava che le persone per bene pagavano i tributi, e dove si evidenziava lo stato amministrativo\finanziario dell’ente non permetteva di autorizzare queste rateizzazioni, se non previo cospicuo acconto.

Da evidenziare la non trascurabile circostanza che la possibilità di rateizzazione (su richiesta del contribuente) è comunque prevista dal regolamento comunale per la concessione di acqua del pubblico acquedotto e, in particolare, dall’art. 30 bis (rateizzazione) che testualmente prevede: “Su richiesta del contribuente, nelle ipotesi di temporanea situazione di obiettiva difficoltà finanziaria, può essere concessa, dal Responsabile, con funzioni dirigenziali, del servizio Economico-Finanziario, la ripartizione del pagamento delle somme dovute per cartelle di pagamento o avvisi bonari del canone acqua e relativi oneri accessori, secondo un piano rateale predisposto dall’ufficio e firmato per accettazione dal contribuente, che si impegna a versare le somme dovute, secondo le indicazioni contenute nel suddetto piano entro l’ultimo giorno di ciascun mese, sugli importi rateizzati sono dovuti gli interessi al passo degli interessi legali“.

Tale diritto pare era statoristretto al signor Gaetano (intestatario dei contatori e padre della signora Rosita) costretto a versare immediatamente un congruo anticipo, condicio sine qua non, per l’ottenimento della rateizzazione.

Ipotesi infatti concretizzata subito dopo il pagamento.

Ed è bastato tanto per accendere le polveri…. poi fortunamente queste si sono “bagnate” e non c’è stato il botto.

Ora i Piazza avranno 24 mesi per saldare il debito, ed i fiori – almeno per ora, dopo non aver traslocato, non appassiranno.

Ma a Singara sono certi che la vicenda non finirà qui, ed altra “acqua” scorrerà sotto i ponti della querelle, mentre il vicepresidente del consiglio comunale singarese, Daniela Spanò, ha fatto una richiesta di accesso agli atti per vedere chi e come sta usufruendo del servizio di rateizzazione dell’imposta nel comune.

E ovviamente le tesi sono contrastanti, ed i pro equivalgono i contro … e noi aspettiamo le repliche per – democraticamente e far chiarezza – pubblicarle.

29 Ottobre 2013

Autore:

admin


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