“La lingua non ha ossa ma rumpi l’ossa”, diceva un vecchio detto siciliano. E questo diventa ancor più verità quando il “parlato” diventa concetto scritto che non lascia spazio all’interpretazione, anche la più bonaria.
Se poi questi scritti vanno a finire nell’agorà mediatica di facebook possono diventare dolori.
E sembra siano proprio queste le conseguenze dell’ultimo consiglio comunale.
Almeno quelle immediate e visibili a tutti.
In quell’incontro – sabato sera – si era dibattuto sul parco sub urbano “Merendino”, sui capannoni dell’area PIM e sull’edificio comunale a due piani in via Vittorio Veneto che attualmente ospita la ragioneria.
Dibattere per vendere, anzi “svendere” come puntualizza il vicepresidente del consiglio Daniela Spanò, che tutti attendevano al varco, magari protagonista di qualche dichiarazione o presa di posizione verbalizzata che sanciva il “divorzio” con quella che è ormai la sua ex maggioranza.
Ma non è stato così, anche se, di fatto, è stata sempre lei la protagonista dell’agone politico con tutti i riflettori puntati addosso.
Il vicepresidente del consiglio comunale non ci sta a “vendere i gioielli di famiglia”.
“Se opportunamente sfruttato il parco può dare occupazione a disoccupati e precari – afferma e aggiunge – mentre noi pensiamo di vendere il nostro polmone verde per un milione e 239 mila euro, la vicina Castell’Umberto, proprio il mese scorso, ha avuto finanziato per il parco un progetto di 850 mila euro. Il verde pubblico è anche dei nostri figli”.
No deciso del consigliere comunale, ormai in netta rotta di collisione con la sua ex maggioranza, anche per i capannoni dell’area Pim: “Sono importanti per l’occupazione locale e gli 11 milioni e 100 mila euro (tanto sono stati valutati) non sono certo alla portata delle imprese locali” ed ironicamente sottolinea “ ci saranno i cinesi a volerli comprare?”.
Daniela è anche, categoricamente, contro alla dismissione del locali occupati della ragioneria comunale.
E suggerisce, mettendo il dito nella piaga di un’altra ostica vicenda “ “Si potrebbe trovare il modo di affittarlo alle Poste perchè ha parcheggi adeguati per i portavalori e locali per le sedi delle associazioni sinagresi e poi – evidenzia – i 121 mila euro stimati sono certamente pochi per quella struttura”, anche se la Giunta, che ha approvato lo schema, lo definisce ex garage”.
La cronaca del dibattito della seduta vuole la maggioranza, la giunta ed il sindaco favorevoli alla dismissione di queste tre aree dove, per loro, la manutenzione è oltremodo costosa ed insopportabile per l’ente che subisce le restrizioni di cassa di una Regione sempre più avara.
Un consiglio “caldo” quello vissuto a Sinagra, anche per lo scontro in aula, sul punto del rinvio dei lavori – si doveva discutere di trasporto, mensa e utilizzo dei plessi scolastici – tra il capo gruppo dell’opposizione Emanuele Giglia, che protestando vivacemente per questa decisione, ha alzato i toni nei confronti del presidente del consiglio Michele Pintabona che, nel clima determinatosi, ha negato addirittura la parola a Silvia Saitta, consigliere di maggioranza, che rivendicava il diritto a parlare.
“Incidente” poi rientrato.
Ma il dibattito, finita la riunione del consiglio comunale, è bel lungi da raffreddarsi e si accende su facebook.
Protagonisti gli “osservatori” della vita politica locale che già nei giorni passati non avevano lesinato aspre critiche nei confronti della Spanò, della stampa a lei vicina, dell’opposizione politica, – e dell’altro lato sulla maggioranza e sul sindaco – creando disagio e irritazione anche in chi la politica, a Sinagra, la fa veramente.
La gogna mediatica di facebook, quella filo-amministrativa, comunque in queste ore è contro Daniela Spanò, tacciata di essere e lasciarsi strumentalizzare.
Ma lei, la Spanò – che a suo favore registra consensi ed apprezzamenti come quello di Marco che scrive: “complimenti collega continua così” – sembra non volere “abbassare nè lo sguardo, nè la testa” ed un suo lapidario: ”questo è solo l’inizio…!!!” la dice lunga sulla sua grinta.
Ed intanto, mentre si assiste al balletto dei post che come pubblicati vengono rimossi, lei esorta i suoi detrattori a “ritirare immediatamente le frasi lesive della mia persona o in caso contrario, faccio riserva di adire in merito alle autorità competenti…!!!”.
Clima teso nella valle sinagrese, mentre ironicamente affiorano anche post che invitano all’acquisto solidale di prodotti per gastrite e nervosismi eccessivi.
A margine di tutto ciò una considerazione….
Si è visto far polemica su questioni squisitamente politiche. E questo ci sta, essendo lo spirito, sanguigno, della dialettica politica. Ma quando si scade, parlando di defibrillatori o interventi nel “sociale” nella polemica becera e offensiva, allora si è lontani dal voler far crescere la comunità.