SINDACATI: “Pesa su Messina il 90% dei tagli di Ferrovie dello Stato”
Comunicati Stampa

SINDACATI: “Pesa su Messina il 90% dei tagli di Ferrovie dello Stato”

In previsione del duplice incontro politico/sindacale del 21/22 luglio, alcuni dati stigmatizzano la continua dismissione di F.S. da Messina.

cisl-messina

Dall’analisi dei dati a seguire divulgata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, OrSA e FAST si evince che per certi versi la regionalizzazione del trasporto tende a porre un argine all’emorragia di produzione di Palermo e Catania con la previsione di un lieve incremento del trasporto ferroviario all’interno dell’isola, ma è pur vero che i continui tagli e l’assenza d’investimenti nel nodo ferroviario di Messina hanno compromesso la continuità territoriale, il diritto alla mobilità e rischiano di isolare la Sicilia dal resto del continente. E’ altresì evidente che così restando le cose, dei circa 1800 posti di lavoro che si andrebbero a perdere di conseguenza alla nuova organizzazione di F.S.; circa il 90% sarebbe lavoro sottratto solo al territorio messinese.
DATI DELLA CONTRAZIONE DEL PRODOTTO TRENO E RICADUTE OCCUPAZIONALI A MESSINA.
Dismissione del servizio Cargo Trenitalia merci diffuso e tradizionale: diminuzione in atto del 30 % da 5000 a 3500 KM/treno medi giornalieri nell’isola con la chiusura in provincia di scali merci come Messina Scalo ,Milazzo e Pace del Mela. Dal 2007 al 2008 sono stati oltre 20 mila i carri merci in meno traghettati e movimentati in Sicilia ( circa 200 mila tonnellate di merci in meno) e nei soli primi 2 mesi del 2009, secondo i dati relativi alla sola attività di filiale, sono stati movimentati in Sicilia circa 400 carri merci a fronte dei 100 mila di tutto il 2008 , il che prospetta una ulteriore fortissima contrazione, al di là della crisi in atto, per l’anno in corso . Oggi sono programmati in media 18 treni merci/giorno (9+9) che devono traghettare sullo stretto da e per la Sicilia. Il costo di un attraversamento è di circa 1700 euro/treno . Ad oggi la Divisione Cargo necessiterebbe di almeno altre 8 corse giornaliere per il solo transito dei treni straordinari non programmati la cui giacenza costa in caso di carri esteri a titolo di penale (cosiddetti “Noli Riv”) circa 125 euro/giorno per carro . La Divisione preferisce accumulare penali fino a 15 mila euro / mese anziché far programmare ad RFI un numero superiore di attraversamenti a mezzo traghetto.
Insistono sul territorio Messinese l’ Impianto Primario della Gestione del Personale Macchinista Cargo e degli scali merci di Messina Milazzo e Pace per una consistenza di personale di circa 100 UNITA’.
Merci Pericolose. Oltre i treni già considerati, giornalmente giungono dai Poli petrolchimici di Gela, Priolo e da Milazzo a Messina fino a 9 treni con materiale chimico e/o infiammabile. Nonostante il trasporto su ferro sia il più idoneo a tale attività, le necessità legate alla sicurezza dovrebbero far si che tali carri siano solo in transito trovando immediata continuità con una nave che ne eviti la sosta. Ad oggi a fronte di un afflusso totale anche di 40 carri giornalieri di merci pericolose sono previste massimo 6 corse nave al giorno dedicate. Gli orari programmati delle navi, difformi dall’arrivo delle merci in stazione, la possibilità di imbarcare massimo 5 carri cisterna per nave, l’insufficiente numero di corse dedicato e la carenza del personale addetto alla manovra porta inevitabilmente al protrarsi in sosta per diverse ore della rimanenza di merce pericolosa non imbarcata .
Passeggeri Lunga Percorrenza Sicilia . Circa 9 treni giornalieri (18 considerando le direttrici da e verso la Sicilia ) sono l’offerta attuale di Trenitalia per la Sicilia.
Una diminuzione dell’offerta di oltre il 40 % in meno di cinque anni: 199 le carrozze e 22 locomotive elettriche impiegate con un’età media di oltre 30 anni.
Sul solo territorio Messina insistono i centri dirigenziali della Sicilia del Personale Trenitalia di Bordo e Macchina per un totale oggi di circa 300 UNITA’che le continue tendenze ad ulteriori prossimi tagli in specie sulla relazioni viaggo dalla Sicilia verso Roma Venezia e Milano mettono ad ulteriore rischio, nonché i diversi siti di manutenzione delle vetture tra cui la Officina Grandi Riparazioni con circa 120 UNITA’ ,sita a Gazzi , oggi realtà manutentiva in attivo con i budget previsti ma senza un concreto piano industriale e fuori da ogni previsione di rilancio produttivo ed occupazionale.
Traghettamento e Manovra RFI. La riduzione in esercizio a due navi nelle situazioni attuali di trasporto secondo gli odierni volumi di treni passeggeri e merci sullo stretto mette in seria discussione la normale gestione ed esercizio del trasporto ferroviario da e per la Sicilia. Come dimostrato dai numerosi ritardi dei viaggiatori e soppressioni di treni merci a causa delle inefficienze gestionali dall’entrata in vigore del nuovo orario e dalla eliminazione della terza nave.
Oggi le corse nave disponibili sulle 24 ore sono 36 destinate al trasporto di 18 treni viaggiatori (compresi i periodici) e 18 merci per un totale di richiesta da parte di Trenitalia di 36 corse. Se ne deduce facilmente che essendo saturato il delta tra l’offerta (36 corse) di RFI e la domanda di Trenitalia (36 corse) ogni ritardo di un treno (frequente) causa un effetto a domino che vista la limitata disponibilità di Navi in esercizio di RFI porta inevitabilmente al collasso della circolazione viaggiatori e all’inevitabile soppressione dei treni merci per agevolare il traffico passeggeri. Si consideri inoltre la forte riduzione del segmento Manovra che di pari passo alla Navigazione ha ridotto le potenzialità di personale e mezzi .
Nei due settori solo a Messina si contano circa 110 UNITA’ per il settore RFI Manovra e 600 UNITA’ nel settore Navigazione, quest’ultimo, negli ultimi 10 anni ha subito una contrazione di forza lavoro quantificabile in circa 1200 unità e un ridimensionamento della flotta navale di circa il 60%.
Alla luce dei fatti esposti appare improcrastinabile un intervento Statale a tutela della Continuità Territoriale, del diritto alla mobilità, della sicurezza e dei livelli occupazionali. Per affrontare le emergenze è necessario, quanto meno, ripristinare da subito i treni a lunga percorrenza e il trasporto merci recentemente soppressi, l’aumento di produzione all’interno di Cargo e Trenitalia renderebbe necessario il conseguente incremento della flotta navale impiegata per l’attraversamento dello Stretto, con il risultato di un innalzamento della qualità del servizio, dei livelli di sicurezza e il mantenimento dei livelli occupazionali.
Analisi diversa è da riservare al traghettamento del gommato e dei passeggeri, nel primo caso bisognerebbe chiedere a RFI l’incomprensibile disinteresse nei confronti di un mercato fertilissimo che ha fatto la fortuna degli armatori privati, per il trasporto passeggeri è invece necessaria una sovvenzione Statale (cosi come accade nel resto delle realtà isolane nazionali) a garanzia della mobilità dei cittadini messinesi e calabresi che giornalmente attraversano lo Stretto ai costi esorbitanti dettati dal monopolio privato.

20 Luglio 2009

Autore:

admin


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist