Nel buonismo imperante di stagione…. un racconto che evoca atmosfere bukowskiane, ma li rende tenere ed umane. Una sceneggiatura immaginaria imperniata, tra interni – dell’anima – ed esterni metropolitani che potrebbero essere anche le facciate dei quartieri borghesi messinesi, alla ricerca di una relazione tra la fisicità umana e l’immaterialità dei pensieri e delle idee…