TEATRANDO A MESSINA – “DUE PASSI SONO”
Eventi

TEATRANDO A MESSINA – “DUE PASSI SONO”

 

La_Prima_volta_-_locandina_smallCon lo spettacolo Due passi sono scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi la coppia sancisce il proprio ufficiale connubio teatrale e vince il Premio Scenario per Ustica 2011 e il Premio In Box 2012, oltre a essere finalista al Premio Museo Cervi 2012 e al Premio Le Voci dell’Anima 2013.

Il testo dello spettacolo è stato pubblicato dalla Casa Editrice Caracò (Napoli-Bologna).

Due piccoli esseri umani, un uomo e una donna dalle fattezze ridotte, si ritrovano sul grande palco dell’esistenza,nascosti nel loro mistero di vita che li riduce dentro uno spazio sempre più stretto dall’arredamento essenziale, stranamente deforme, alla stregua dell’immaginario dei bimbi in fase febbricitante. Attraversano le sezioni della loro tenera per quanto altrettanto terribile, goffa e grottesca vita/giornata condivisa. Sembrano essere chiusi dentro una scatoletta di metallo, asettica e sorda alle bellezze di cui sono potenziali portatori, ma un “balzo” -nonostante le gambe molli- aprirà la custodia del loro carillon. Fuoriescono vivendo il sogno della vera vita da cui non v’è più bisogno di sfuggire, ma solo vivere, con la grazia e l’incanto di chi ha imparato ad amare la fame, la malattia dunque i limiti dello stare. Immagine-cripta sacra, surreale e festosa, quella del loro matrimonio lì dove come in una giostra di suoni, colori e coriandoli, finiranno per scambiarsi meravigliosi propositi di poesia: “…Essi si sarebbero svegliati e si sarebbero affrettati a baciarsi l’un l’altro, affrettandosi ad amare, avendo coscienza che i giorni sono brevi, che era tutto quello che rimaneva loro. Si sarebbero affrettati ad amare per spegnere la grande tristezza che era nei loro cuori(…)” F. Dostoevskij.

  

Con il monologo Conferenza tragicheffimera – sui concetti ingannevoli dell’arte di e con Cristiana Minasi in coregia con Domenico Cucinotta, la compagnia vince il Premio di Produzione E45 Napoli Fringe Festival 2013, con debutto presso il Museo Madre di Napoli, per il Napoli Teatro Festival. Lo spettacolo vince anche il Bando Collinarea 2013 (Lari e Pontedera) e, in una prima forma di studio, era già stato finalista al Premio Dodici Donne 2010 (Atcl) e performance selezionata dal Gai per Gemine Muse 2009. L’opera è monologo/manifesto d’ARTE che, partendo da La situazione dell’artista di T.Kantor, interseca e rielabora i testi di Craig, Diderot e dello Ione di Platone.

Con l’ultimo spettacolo T/Empio, critica della ragion giusta – libera reinterpretazione dell’Eutifrone di Platone- dagli stessi scritto, diretto ed interpretato, la compagnia si aggiudica la vittoria ai Teatri del Sacro 2013 (Lu) e vince anche il Bando Trasparenze 2013 (Mo) oltre ad essere finalista al Bando Ne(x)twork 2013 per il Teatro dell’Orologio di Roma e Kilowatt Festival di Sansepolcro.

I tre spettacoli chiudono la Trilogia sul tema del Limite, risorsa drammaturgico creativa per la definizione di qualsivoglia atto d’arte, nella sua natura prima d’atto politico-democratico, in tal senso proponendosi quale cifra stilistica della Compagnia. Le tre opere, ciascuna in maniera diversa, si propongono -in forza del lungo percorso di studi sulla struttura ludica e il metodo maieutico intrapresi con il Maestro A. Vassiliev- quale analisi, rielaborazione e riscrittura dei dialoghi di Platone, in particolare del Simposio, dello Ione e dell’Eutifrone, per affrontare con responsabilità i grandi temi dell’Amore, dell’Arte e del Sacro.

SpedaleTripodo

 

Note di regia dello spettacolo Due Passi sono di Carullo-Minasi.

 

“Ci sono soltanto due modi per non soffrire dell’inferno che soffriamo tutti i giorni. Uno riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più; l’altro esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e sapere riconoscere chi e cosa in mezzo all’inferno non è inferno e farlo durare e dargli spazio”. Italo Calvino Lezioni Americane.

Due passi sono: “il verbo spostato ed idioma, diventa azione consequenziale della parola stessa”.

 

DSC_0159-003Il processo di realizzazione dello spettacolo è stato assai sorprendente. Siam partiti dal tema della malattia, della quotidianità patologizzata in vista di un’ipotetica salvezza fatta di prescrizioni e negazioni, e siamo misteriosamente  -quasi per opposizione- approdati  ai temi dell’amore, della creazione, della libertà, della conoscenza.

Temi “tanti”, temi ingombranti, temi tutti legati alla vita, alla dignità, alla semplicità dell’esserci. Un esercizio di coppia legato ai metaforici temi dell’andare, dell’agire, del potere volere nonostante l’apparente impossibilità.

Non c’è apparenza che tenga ai desideri di ciascun essere umano. Il desiderio dell’essere non può che essere al meglio confermato nel suo agire, nel suo determinarsi o meglio, nel suo  autodeterminarsi.

La questione dell’amore è una questione che attiene la sfera dell’uomo nella sua completezza, nella ricerca di quella verità essenziale fatta di desiderio di conoscenza.

Il nostro è  dialogo, dalla struttura ludica, volto alla ricerca di una possibile ascesa, nella direzione di un’ immortale via di uscita.

“L’amante, amando, anche se muore lascia al suo posto qualcosa di nuovo e simile a lui”. Prendendo in prestito l’immagine della scala infinita del Simposio di Platone, il testo passa in rassegna -frammento per frammento, scalino per scalino- piccoli, infiniti varchi di luce, molecole di polvere di stelle che messe tutte insieme danno luogo, forma, diritto e giustezza alla creazione. Amore non è vicenda personale tra due, sia pure formalmente appaia come tale, ma è vicenda universale, che deve attenere poeticamente ciascun uomo.

Per ogni uomo ci sono tanti desideri quante sono le stelle del firmamento e, per ogni stella che cade, non c’è un desiderio che precipita, ma un desiderio che nasce! Quando la stella sta per morire cade, ma se tu esprimi il tuo desiderio la renderai immortale, infinita.

DSC_0293Non ci devono essere libertà negate, il glorificare la vita può e deve essere in virtù della diversità riconosciuta come valore. E’ nella diversità “liberalizzata” che possiamo ambire ad un’uguaglianza non meramente formale, ma sostanziale. E’ nel riconoscerci diversi, nei desideri, nelle aspirazioni, nelle creazioni che potremo rivoluzionare l’involuzione della specie. Solo togliendo le sovrastrutture cui siamo stati educati dalla nascita possiamo forse cominciare a cercare di noi, per noi, dunque per tutti.

E’ il percorso della vita, è il rischio fatto della ricerca della bellezza. Solo nel “bello” si crea, si crea per sempre, senza che niente scompaia. Non è il desiderio dell’effimero, non sono i desideri fatti di materia che renderanno giustezza al miracolo della vita, ma i desideri fatti di valore, di quel valore unico che è la vita.

Ci son mille modi di creare, bisogna a ciò educarsi, bisogna trarre insegnamento dalla vita per giustificare la vita stessa, di ciascuno, per tutti.

 

“Esistono 300 milioni di persone che vogliono un mondo migliore, vogliono la pace, vogliono porre fine una volta per tutte alla fame e alla guerra. Il problema è che tutti lo vogliono, ma credono che non sia possibile perché questo hanno imparato a scuola, credono sia un’utopia avere un mondo migliore, è questo l’errore. Per questo motivo dobbiamo lottare, la rivoluzione è possibile in ogni momento della vita, anche in questo preciso istante” Judith Malina che tutti lo vogliono, ma credono che non sia possibile perché questo hanno imparato a scuola, credono che sia un’utopia avere un mondo migliore, è questo l’errore. Per questo motivo dobbiamo lottare. La rivoluzione è possibile in ogni momento della vita, anche in questo preciso istante”.

Judith Malina.

Tomasello-Puglisi

 

Due passi sono
Spettacolo vincitore Premio Scenario per Ustica 2011
Spettacolo vincitore Premio In-Box 2012
Regia, testi ed interpretazione
di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Scene e costumi
Cinzia Muscolino
Disegno luci
Roberto Bonaventura
Aiuto regia
Roberto Bitto
Produzione
Carullo-Minasi;
coproduzione
Il Castello di Sancio Panza
27 Dicembre 2013

Autore:

admin


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist