TEATRO – Cinzia Maccagnano vince la sfida col “suo” Cavaliere Sole
Cultura, Fotonotizie, In evidenza, Teatro

TEATRO – Cinzia Maccagnano vince la sfida col “suo” Cavaliere Sole

Non era facile mettere in scena Scaldati, un mostro sacro della drammaturgia popolare siciliana, poeta del verso surreale pregnante di verità pungente e dolce nello stesso tempo, ma Cinzia Maccagnano ha vinto la sfida!

una produzione Teatro Biondo Palermo

Il rigore della suo background classico  ha ritmato il susseguirsi della scene come i tasselli di un mosaico: il quadro alla fine è risultato armonioso, gradevole, poetico.

La scelta dei due piani della messinscena ha permesso ai personaggi Scaldatiani di venire fuori in tutta la loro forza lirica.

in scena

Paride Benassai meravigliosamente espressivo ha espresso con forza interpretativa le caratteristiche del personaggio Scaldatiano: è davvero uno dei migliori esempi di attore della drammaturgia popolare. Antonio Pandolfo altrettanto  pregnante e  poetico racchiude in sé il senso profondo della  liricitá di una Palermo a volte dimenticata, perduta nei vicoli e nei mercati di un tempo sospeso.

Gino Carista, il Cavaliere Sole, di sicuro uno dei ruoli piú impegnativi, ha restituito la trasognante espressività di un uomo sospeso tra terra e cielo, tra il sole e la luna quasi impalpabile ma empatico per il pubblico che ha dimostrato subito di gradire e sentire la magia della fabula.

Sempre sognante e incantevole Egle Mazzamuto che sembra volare in scena con la sua elegante delicatezza che diventa quasi simbolo di una malinconica  decadenza: le sue doti canore sono una certezza delle sonorità popolari dello spettacolo.

Non delude nemmeno Salvo Piparo che anzi dovrebbe ancora di più lanciarsi in una nuova sfida di drammaturgia popolare.

Mario Incudine ideatore del progetto insieme ad Enzo Venezia riconferma la sua vocazione verso il mondo popolare. Le musiche imprimono il segno allo spettacolo : interessante anche la sua interpretazione  del “Gallo” cantore mattutino!

Infine Serena Barone, talento immenso che passa con naturalezza da un ruolo altro  sviscerando con quel suo tipico senso di inquietudine, i caratteri psicologici dei suoi personaggi!

Brava Cinzia Maccagnano che ha dato a tutti dimostrazione che Scaldati e la drammaturgia popolare siciliana devono essere sdoganati da stereotipi cristallizzati per cercare i simboli identitari di un teatro che ora più che mai denuncia l’urgenza di toccare il pubblico.

Le foto sono di Rosellina Garbo

Il Cavaliere Sole

Prima nazionale

di Franco Scaldati
un progetto di Enzo Venezia e Mario Incudine
regia Cinzia Maccagnano
musiche originali Mario Incudine
scene e costumi Enzo Venezia
luci Antonio Sposito
Personaggi e interpreti
(in ordine alfabetico)
Lucia/Delicata/Vecchio Serena Barone
Settimo Paride Benassai
Il Cavaliere Sole Gino Carista
Salamone/Angelo/Giovane Mario Incudine
Fanciulla Egle Mazzamuto
Bartolo Antonio Pandolfo
Giovanni Salvo Piparo
musicisti Salvatore Clemente, Michele Piccione, Antonio Vasta
direttore di scena Valentina Enea
assistente di produzione Ezio Trapani
scenografa assistente Giusi Giacalone
assistente ai costumi Ilenia Modica
assistente volontario alla regia Giuseppe Bongiorno (allievo Scuola del Teatro Biondo)
assistente volontaria alle musiche Lia Chiara Ceravolo (allieva Scuola del Teatro Biondo)
coordinatore dei servizi tecnici: Giuseppe Baiamonte | macchinisti: Raimondo Cammarata (vice capo reparto macchinisti), Mario Ignoffo (primo macchinista), Francesco La Manna | fonici: Manfredi Di Giovanni, Daniele Bruna | sartoria: Erina Agnello (capo sarta), Caterina Ingrassia | amministratore di compagnia: Andrea Sofia
produzione Teatro Biondo Palermo

Nel Cavaliere Sole si ritrovano alcuni dei temi e delle figure più ricorrenti del teatro scaldatiano: personaggi strampalati e sognatori, ingenui o smaliziati, che interagiscono tra di loro e con l’ambiente circostante come sospesi tra la veglia e il sonno.

Nel tempo rallentato e irreale del quartiere popolare, si dipana un andirivieni indolente di “figurine” che “si muovono sospese nell’aria, giocano, suonano e cantano”. Un’umanità che si dibatte tra le fatiche del quotidiano e l’anelito verso un mondo migliore: “un giardino incantato dove non si muore mai”. Uomini, donne e animali antropomorfi intenti nelle loro faccende domestiche – come l’autobiografico lavoro della sartoria – capaci di manifestare profonda empatia ma anche umanissime miserie.

4 Dicembre 2021

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist