Una mostra dal 23 luglio al 15 ottobre visitabile presso l’area archeologica di Tindari. La mostra è da valutarsi come un primo “incontro” e come punto di partenza per i futuri studi e per le prossime attività di valorizzazione dell’area.
inaugurazione alle ore 18,00 del 23 luglio
La mostra si inserisce all’interno di un accordo quadro stilato tra il Parco Archeologico di Tindari e il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, è stato sviluppato un progetto di ricerca che interessa una porzione dell’area archeologica di Tindari.
il ruolo trainante del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze
I primi studi hanno interessato la basilica, l’insula quarta e il teatro; partendo dallo studi della documentazione di archivio inerente gli scavi, conservata presso l’archivio della Soprintendenza di Siracusa, è stato possibile “leggere” criticamente l’assetto attuale dei manufatti e paragonarlo allo stato dei luoghi durante gli scavi.
Sulla base di queste prime e significative valutazioni sono state realizzate una serie di carte tematiche inerenti le tecniche costruttive e lo stato di conservazione dei singoli monumenti.
Interessante lo studio della basilica in cui dal confronto tra Luigi Barnabo Brea – che non fa mistero che quando pensa all’anastilosi prende come modello i propilei di Palmira, come riscontrabile da alcuni suoi appunti – Ferdinando Forlati e Guglielmo De Angelis d’Ossat nasce il progetto per l’anastilosi che riporta l’edificio all’altezza originaria.
L’utilizzo di un sistema di consolidamento a trefoli rimanda all’intervento che Riccardo Morandi mette in opera per il consolidamento dell’Arena di Verona.
Rimandando l’intervento proposto per Tindari a un dibattito nazionale sul restauro e il consolidamento degli edifici in stato di rudere. Tutti gli elaborati fanno parte di quel progetto di monitoraggio che ogni sito di questo livello deve avere.
I risultati delle analisi sono una base fondamentale per la pianificazione dei futuri progetti di restauro.
La mostra è da valutarsi come un primo “incontro” e come punto di partenza per i futuri studi e per le prossime attività di valorizzazione dell’area.
I Curatori e il Parco hanno individuato una serie di elaborati di sintesi che permettano ai fruitori di comprendere a pieno la storia e le potenzialità di questo sito.
All’apertura saranno presenti il direttore Domenico Targia, e l’architetto Gianfranco Anastasio, la prof.ssa Susanna Caccia Gherardini presidente della Scuola di Architettura di Firenze, i curatori Gianluca Fenili, Giorgio Ghelfi e Francesco Pisani (tutti e tre del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze) e il dott. Giovanni Minutoli docente di restauro del Dipartimento di Architettura di Firenze.