FOTOGRAFARE TURISTI: Uno scatto amaro del quale avremmo fatto a meno
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FOTOGRAFARE TURISTI: Uno scatto amaro del quale avremmo fatto a meno

 

Un’immagine di un Turismo\Turista che dovrebbe farci riflettere. Partiamo da uno scatto virale per aprire il dibattito sul “fare turismo”

Le foto di spiagge affollate di Ferragosto, di arene stracolme di gente durante eventi e spettacoli, o dei lungomare invasi dai sapori e odori dello street food sono ormai immagini comuni, quasi scontate, che si ripetono ogni estate.

una stagione vivace, colorata, piena di gente

A Brolo c’è tempo per i bilanci di questa stagione, ma certamente  possiamo dire che ancora una volta è stata una stagione vivace, colorata, piena di gente, anche se per un periodo sempre più breve, ma è un trend che accomuna in tanti). Una stagione dove in tanti si sono spesi e che è frutto di diverse collaborazioni.

Ma c’è un altro scatto, meno piacevole, che segna in maniera preoccupante la qualità del turismo in questa stagione, un’immagine che va ben oltre la superficie scintillante dei luoghi affollati.

È uno scatto che racconta di un turismo che, a dispetto degli investimenti in locali, immagine e comunicazione, sembra puntare verso il basso.

 non solo a Brolo

Questo non solo a Brolo ma anche in molte località del comprensorio. Anche se non è una consolazione o una giustificazione.

L’Amaro sorriso su un Turismo di massa

Questa foto, oltre a suscitare un amaro sorriso, la fagocitazione compulsa sul web, video compreso – che non abbiamo volutamente pubblicato –  è semplicemente un pretesto e deve essere un punto di partenza per una riflessione più profonda sul futuro del turismo nella nostra zona.

Perché se è vero che il turismo è anche una pratica culturale individuale, legata al piacere e al desiderio di conoscere il mondo, è altrettanto vero che è anche un’industria moderna e complessa dettata da precise strategie dio marketing e comunicazione, fatta di servizi e competenze.

Nonostante il turismo non sia un settore a sé stante, ma trasversale ad altri settori, la sua promozione è una vera e propria politica economica.

È dunque fondamentale andare oltre alcuni luoghi comuni che spesso distorcono la nostra percezione del suo impatto reale.

Questo turista, proprio non lo vogliamo.

C’è decoro, ci vuole decenza, necessita buon senso.

C’è bisogno di rispetto dei luoghi e della gente che c’è intorno e questo senza essere beceri bacchettoni o moralisti.

Ci sono atteggiamenti, senza se senza ma, ingiustificabili come quelli della foto. C’è gente che non vorremo davvero averli tra i turisti delle nostre spiagge.

( La foto scattata cavallo del ferragosto, in pieno giorno, a ridosso del lungomare evidenzia un comportamento da non farsi al pari di buttare i sacchetti della spazzatura per strada, o parcheggiare sugli stalli destinati a disabili. Comportamenti inopportuni).

Una Riflessione Necessaria

Il primo luogo comune è che il turismo sia una risorsa in sé. In realtà, la vera risorsa è il territorio: il turismo è uno strumento per valorizzare il territorio, ovvero per generare un valore economico da esso.

Questo significa che il turismo può essere un’opportunità solo se gestito in modo sostenibile e intelligente, altrimenti rischia di diventare un’industria che consuma le risorse senza restituire nulla di duraturo al territorio.

Il secondo luogo comune è che la ricchezza estratta dal territorio torni necessariamente al territorio. Purtroppo, non è sempre così.

Un terzo luogo comune è quello secondo cui sia la domanda turistica a determinare l’offerta. In verità, sono le innovazioni nel campo dei trasporti e l’ampliamento dell’offerta ricettiva a far aumentare i flussi turistici. Questo significa che il turismo può essere manipolato e guidato in base agli investimenti e alle scelte fatte a monte, piuttosto che essere un fenomeno spontaneo e naturale.

Infine, c’è l’idea che il turismo, essendo considerato un importante motore economico, riceva particolare attenzione e pianificazione da parte delle istituzioni.

In Italia, però, la realtà è ben diversa: spesso manca una vera pianificazione pubblica dell’offerta turistica e le amministrazioni raramente si avvalgono delle competenze degli esperti in materia di turismo. Questo porta a un settore che cresce in modo disordinato, lasciando troppo spazio all’improvvisazione e poco alla qualità nonostante gli imprenditori che investono in questo settore.

 Serve una nuova visione

Il turismo, se gestito male, può trasformarsi in una minaccia piuttosto che in una risorsa.

Lo scatto amaro di cui parliamo non deve essere solo un motivo di rammarico, ma un invito a ripensare radicalmente il modo in cui il turismo viene promosso e gestito in maniera globale. È necessario passare da una logica di quantità a una di qualità, dove l’obiettivo non sia solo attirare più visitatori, magari con manifestazioni spot, ma offrire esperienze autentiche e sostenibili che possano valorizzare il territorio e restituire benessere alle comunità locali (vedi la manifestazione Bianca Lancia , tre giorni che potrebbero diventare attrattivi in un contesto di “festival” tra gusti, eventi, musica e sapori del medioevo. Un punto di partenza per tanto, un “lab” da far vivere tutto l’anno).

La foto che immortala un turismo in crisi deve diventare il punto di partenza per un dibattito serio e consapevole sul futuro turistico del comprensorio, con l’obiettivo di creare un modello che possa davvero valorizzare il nostro straordinario patrimonio culturale e naturale, trasformandolo in una risorsa durevole e condivisa. Il punto di partenza per far crescere la macchina dell’accoglienza, dei controlli, della qualità, anche di ripensare ad occasione perse nel tempo come la Costa Saracena, o utilizzare le nuove risorse delle unioni dei comuni.

Una battaglia da fare in maniera corale, da vincere tutti perchè il turismo diventi una risorsa per tutti.

Se non cresce la cultura dell’accoglienza che diventa poi azione e selezione potremo fare festival e grandi eventi, impegnare risorse e energie ma vedremo sempre gente incivile in spiaggia…. perle ai porci.

 

Il commento dell’assessore al turismo

Nuccio Ricciardello:

Condivido pienamente il contenuto dell’articolo, in quanto è essenziale far comprendere a chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze qui che il nostro paese deve essere sentito come una seconda casa, e di conseguenza, rispettato.

Noi stiamo compiendo sforzi significativi per rendere Brolo ancora più accogliente e attraente, e per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno della collaborazione di tutti.

Non solo dei cittadini di Brolo, ma anche di coloro che vengono qui per le vacanze. Solo unendo le forze potremo migliorare la qualità dei servizi offerti e rendere il nostro territorio ancora più appetibile dal punto di vista turistico. Il nostro obiettivo è promuovere un turismo di qualità, che coinvolga non solo Brolo, ma l’intero comprensorio, e che sia in grado di rispondere alle esigenze di una società globalizzata.

Tuttavia, prima di parlare di diritti, è fondamentale che si comprenda l’importanza dei doveri comportamentali. Rispettare l’ambiente, i luoghi e le persone che ospitano è un passo fondamentale per garantire una vacanza piacevole per tutti. Un ultimo consiglio per i turisti e visitatori di Brolo, ma valido per tutto il comprensorio: affidatevi sempre a strutture riconosciute, registrate e certificate.

Solo in questo modo eventuali problematiche o lamentele possono essere verificate e gestite dalle autorità competenti, a partire dall’ente locale, garantendo la tutela dell’Ospite. Questo approccio non solo protegge chi sceglie di soggiornate sui nostri lidii, ma contribuisce anche a evitare quelle situazioni di “zona d’ombra” che potrebbero danneggiare.

4 Settembre 2024

Autore:

redazione


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