Stamani ad alzare il tiro, ci hanno pensato i Circoli “Quo Usque Tandem” e “Catilina – Morgana” che, nella sala commissioni della Provincia, hanno fatto un’analisi critica sulle strategie del partito che, dati alla mano, si sono rivelate fallimentari sia a livello nazionale che a livello locale.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente del Circolo “Quo Usque Tandem” Piero Adamo, il presidente cittadino della Giovane Italia Ferdinando Croce e il protagonista della “questione liparota” Francesco Rizzo. L’analisi dei giovani esponenti del PDL è assolutamente impietosa, resa tale dalla sensazione che la batosta subita dal partito non sia stata uno spiacevole imprevisto ma, bensì, una “tragedia” annunciata. In un contesto in cui i giovani chiedono spazio per attuare quel ricambio generazionale da tutti auspicato, la politica spesso si rifugia in un silenzio assordante che può essere inteso come una chiara volontà di non voler cambiare rotta nonostante, l’ormai chiara, delegittimazione degli elettori.
Per Ciccio Rizzo l’evento odierno è stata l’occasione per chiarire alcuni punti sulla famosa “vicenda liparota”, conclusa con la sua sospensione dal Popolo della Libertà, destinata ancora a far discutere visto che le sue parole sono delle vere e proprie raffiche di mitra “tutto nasce a Gennaio quando fondo il movimento civico Vento Eoliano, in vista delle elezioni primarie a Lipari- ha spiegato Rizzo – A me non interessava essere candidato dai soliti padri padroni della politica, bensì volevo essere nominato dalla base elettorale.
Invece – ha poi affondato il colpo Rizzo – non appena si è capito che il sottoscritto avrebbe vinto le primarie, sono stato volutamente sabotato e si è deciso di proporre come Sindaco Gianfranco Grasso, uomo ormai fuori dalle logiche politiche da almeno quindici anni, senza fare le primarie, solo ed esclusivamente per soddisfare le solite logiche politiche che nulla hanno a che vedere con la crescita del territorio. Per tutta risposta io mi sono candidato da solo con la lista Vento Eoliano ed ho preso ben 941 voti contro i 1076 dell’intera coalizione di centrodestra.”
Rizzo, infine, alza il tiro tracciando quelle che sono le prossime linee guida della sua azione politica “mi sembra evidente che questa classe dirigente locale ha fallito, io sono stato sospeso perché mi sono messo in contrapposizione elettorale con il PDL, ritengo invece che un procedimento dovrebbe essere fatto quella dirigenza che ha portato a questi risultati, perché mi sembra paradossale che chi porta i risultati, ed io li ho portati, finisca davanti ad un plotone d’esecuzione, mentre chi fa affondare la nave rimane dov’è. Io avvicinanarmi al Fli? Chi conosce la mia storia sà che sono un antifiniano della prima ora, quindi questa è un’eventualità che mi sento di escludere”.
È proprio la partecipazione dal basso, il punto fermo da cui, i giovani della destra, ritengono essenziale dover ripartire. Proprio per questo sarà fatta un iniziativa tra qualche giorno dove si parlerà del partito ma anche del territorio “il 9 giugno presso il Comune di Messina si svolgerà l’incontro dal titolo “Azzeriamo il PDL” – ha annunciato il presidente del Quo Usque Tandem Piero Adamo – a questo evento potrà partecipare la nostra gente, chiunque non si identifichi più in un partito lontano dal suo elettorato. In questo incontro si affrontraranno le problematiche locali, su tutte la vicenda dell’Autorità Portuale, ma si discuterà anche delle scelte sbagliate operate dal partito e del rapporto, ormai smarrito, con la gente.
A noi, durante il Congresso del 13 marzo scorso, è stato detto che proprio in virtù dello shock per l’arresto dell’On. Corona era meglio non operare stravolgimenti, ebbene abbiamo visto questa tattica a cosa ha portato, cioè alla perdita di vere e proprie roccaforti come Barcellona. Adesso serve un ricambio generazionale”. Proprio durante la conferenza stampa è stata riproposta la vignetta presentata a gli onorevoli Garofalo, Buzzanca e Germanà durante l’ultimo Congresso; vignetta che raffigurava Garofalo e Buzzanca seduti e con delle radici al posto dei piedi a voler raffigurare in maniera goliardica proprio la richiesta di “radicare” il partito.
Richiesta che però è stata disattesa e per tutta risposta gli esponenti della Giovane Italia hanno presentato un’altra vignetta, con Germanà e Buzzanca raffigurati mentre cadevano a terra e con Garofalo in mezzo che si pone un amaro quesito: E domani?. C’è da scommettere che questa domanda non se la stia ponendo solo Garofalo (forse in prospettiva amministrative a Messina) mentre a Buzzanca e Germanà sicuramente saranno fischiate le radici……………………..pardon le orecchie.
Antonio Macauda