Durante l’esecuzione dell’inno di Israele i sostenitori azzurri sugli spalti si sono voltati di spalle cantando “Italia, Italia”. Una protesta riconducibile al delicato momento politico dello stato ebraico, in guerra con i miliziani di Hamas. Il match di ritorno tra l’Italia di Luciano Spalletti e Israele è in programma il 14 ottobre a Udine.
Seconda partita di Nation League con polemica. Durante l’inno dello Stato ebraico, un gruppo di ultras dell’Italia giunti fino in Ungheria si sono voltati di spalle in segno di protesta. Gli stessi che poco dopo hanno anche intonato cori contro Ilaria Salis, parlamentare europea che proprio a Budapest ha un processo pendente, che resterà tale fino alla fine del mandato e in caso di non rielezione in Europa.
Non ci sono stati scontri e nemmeno problemi durante l’incontro, giocato in campo neutro proprio per garantire le migliori condizioni di sicurezza per l’incontro, visto che la federazione ungherese è l’unica che nel panorama Uefa in Europa ha garantito l’assenza di bandiere palestinesi durante le sfide che vedono in campo Israele. Prima dell’incontro ci sono stati sverissimi controlli di sicurezza all’ingresso e anche durante il riscaldamento delle squadre sono stati trasmessi dagli altoparlanti messaggi che scoraggiavano i tifosi a tentare improvvide invasioni di campo, considerate un reato penale in Ungheria.