STORIE – La Rinascita di Nunziella
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STORIE – La Rinascita di Nunziella

Una storia di coraggio e resilienza. Così si sconfigge l’anoressia. Da Ficarra una storia da raccontare dal valore universale.

iniziamo dal principio

Il bullismo a scuola.

Nunziella, undici anni, residente a Ficarra,  si trova di fronte a una battaglia che nessun bambino dovrebbe mai affrontare: la lotta contro l’insicurezza e il disprezzo per il proprio corpo. Le risate crude delle sue compagne la feriscono profondamente, mentre le parole “sei più larga che lunga” si insinuano nella sua giovane mente, impressionabile, senza difese.

L’immagine riflessa nello specchio diventa un nemico, un’imperfezione da correggere.

Così, con una determinazione sorprendente per la sua giovane età, decide di eliminare dalla sua vita cioccolata, pasta, pane, tutto ciò che potrebbe contribuire a farla apparire diversa. Il controllo, senza filtri, costante sulla fame e i sacrifici diventano la sua nuova realtà mentre osserva i chili scendere sulla bilancia.

il dolore della madre

La preoccupazione della madre si trasforma rapidamente in disperazione mentre vede sua figlia rinunciare a se stessa.  Il dolore, le lacrime, le suppliche non riescono a toccare Nunziella, immersa nel suo mondo di restrizioni e perdita di peso. Anche quando viene ricoverata in ospedale, le sue convinzioni rimangono salde, alimentate dall’illusione di controllo e dalla ricerca della perfezione corporea.

arriva a pesare 25 kg

A 14 anni – ricorda Nunziella  – sono arrivata a pesare 25 kg. Ero praticamente uno scheletro, ma mi vedevo comunque grassa.

Ma la vita, con la sua crudele ironia, la costringe a confrontarsi con la realtà: arresto cardiaco, ricoveri ripetuti, disperazione crescente.

Mette nello stomaco una pesca, nient’altro.

È un momento di svolta, una scossa che la porta ad affrontare la verità nascosta dietro il suo tormento interiore.

Il ruolo degli “altri”

La voce ferma di Gabriella, la personal trainer, che inizia a seguirla, risuona come un monito nella sua mente turbata: o mangi, o qui non ci vieni, mentre Giovanna,  la psicologa, che la segue diventa determinante nell’azione di sostegno emotivo.

Le parole di Gabriella diventano il catalizzatore del cambiamento.

Lentamente, ma con determinazione, Nunziella inizia a riconquistare la sua vita. Combatte contro la voce oscura – mentre Giovanna sembra quasi tenerla per mano, sostenerla, sorreggerla quando tutto diventa buoi, un autentico faro – che l’ha tenuta prigioniera per anni, riappropriandosi del suo diritto di essere felice e sana.

la realtà odierna

Oggi, a trent’anni, Nunziella è una donna forte e risoluta.

Continua ad andare in palestra, non per perdere peso, ma per mantenere la sua salute e la sua forza interiore. Gabriella e Giovanna sono dei punti di riferimento, sono amiche che la conoscono, e che riconosco il grande lavoro che lei ha fatto su di se. Sono amiche anche che diventano il suo punto di riferimento, quel faro di speranza che l’ha guidata attraverso le tempeste della vita.

Nunziella ha imparato a vivere senza colpe, a mangiare senza paura.

Ha accettato il supporto amorevole dei suoi genitori, che non l’hanno mai abbandonata durante la sua lotta. Ora, con una nuova prospettiva sulla vita, è pronta ad affrontare nuove sfide, senza mai smettere di credere nella sua forza e nel suo valore.

Lei guardandosi indietro dice grazie a tanti, ricorda Gabriella e Giovanna, ma il grazie noi lo diciamo a lei.

Lei che è diventata un’esempio per chi, soprattutto tra gli adolescenti, si avvolge nel “male” dell’anoressia…che ha saputo combattere e sconfiggere credendo in se stessa.

Ora lei dice:

«Dico sempre di chiedere aiuto e soprattutto di non vergognarsi.

E ora che ho capito, che tutti dovremmo accettarci così come siamo. Senza cadere nelle trappole di chi dice il contrario”.

 i sogni nel cassetto:

Un lavoro, una vita tutta mia, aiutare gli altri, anche attraverso il raccontarmi per essere da stimolo a chi pensa che è difficile uscirne da questo tunnel nero che si chiama anoressia. Ma soprattutto far capire, partendo dalle aule di una piccola scuola, l’ importanza che rivestono le parole.

Parole che he possono ferire o costruire una seconda vita.

L’Anoressia Nervosa: Un Pericolo Silenzioso per gli Adolescenti

L’anoressia nervosa, un disturbo alimentare grave e spesso misconosciuto, rappresenta un pericolo crescente per gli adolescenti di tutto il mondo. Caratterizzata da un rifiuto persistente di mantenere un peso corporeo minimo considerato normale per l’età e l’altezza, l’anoressia può avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale dei giovani che ne sono affetti.

Gli adolescenti, in particolare, sono vulnerabili all’anoressia nervosa a causa delle pressioni sociali, dei modelli di bellezza irrealistici diffusi dai media e delle sfide legate alla crescita e alla ricerca di identità. La fase dell’adolescenza è già intrinsecamente complessa, caratterizzata da cambiamenti fisici, emotivi e sociali significativi, e l’anoressia può aggiungere un ulteriore livello di difficoltà.

Le giovani ragazze sono particolarmente a rischio, con una prevalenza maggiore di casi rispetto ai ragazzi. Tuttavia, l’anoressia può colpire adolescenti di entrambi i sessi, senza distinzione di etnia, background socio-economico o status sociale.

I sintomi dell’anoressia possono manifestarsi in vari modi, tra cui una restrizione eccessiva dell’apporto calorico, una preoccupazione ossessiva per il peso e la forma del corpo, un’intensa paura di ingrassare, la negazione della gravità della sottopeso e un’immagine distorta del proprio corpo. Questi segnali possono essere facilmente trascurati o ignorati, specialmente quando gli adolescenti cercano di nascondere il loro disagio e la loro sofferenza.

Tuttavia, l’anoressia può avere conseguenze devastanti sulla salute fisica e psicologica degli adolescenti. La malnutrizione può portare a una serie di problemi fisici, tra cui la perdita di massa muscolare, l’indebolimento del sistema immunitario, disturbi cardiaci, problemi di crescita e sviluppo e, nei casi più gravi, può mettere a rischio la vita stessa.

Ma non sono solo le conseguenze fisiche a preoccupare. L’anoressia può anche causare gravi problemi psicologici, come depressione, ansia, isolamento sociale, bassa autostima e pensieri suicidi. Gli adolescenti affetti da anoressia spesso vivono nell’ossessione del cibo, del peso e dell’immagine corporea, sacrificando la loro salute e la loro felicità per raggiungere uno standard irrealistico di bellezza.

È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica, educare i giovani sui rischi dell’anoressia e fornire loro un sostegno adeguato e accessibile. Gli adolescenti devono essere incoraggiati a parlare apertamente dei loro sentimenti e delle loro preoccupazioni, a cercare aiuto quando ne hanno bisogno e a comprendere che la bellezza e il valore personale non sono determinati dal peso o dall’aspetto fisico.

Inoltre, è essenziale che i genitori, gli insegnanti, i professionisti della salute mentale e la società nel suo complesso lavorino insieme per creare un ambiente sicuro e accogliente per gli adolescenti, dove possano esprimere se stessi liberamente, senza paura di giudizi o stigma. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di combattere efficacemente l’anoressia nervosa e proteggere la salute e il benessere dei nostri giovani

17 Aprile 2024

Autore:

redazione


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